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Ginecologo imperiese accusato di abusi sessuali, attesa per la sentenza

17 gennaio 2018 | 19:41
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Ginecologo imperiese accusato di abusi sessuali, attesa per la sentenza

La vicenda risale al 2015 e il pm Antonella Politi ha chiesto una condanna a 8 anni

Imperia. Dopo le repliche del pm Antonella Politi previste per domani (giovedì 18 gennaio) alle 13, il collegio presieduto da Donatella Aschero pronuncerà la sentenza nei confronti di Luca Nicoletti, il ginecologo dell’ospedale della città capoluogo, accusato da alcune sue pazienti di abusi sessuali subiti durante le visite.

Il pm aveva chiesto, prima delle arringhe della difesa e dell’esposizione dei fatti da parte civile, una condanna a otto anni di reclusione. A difendere il dottore imperiese nel procedimento che si è svolto a porte chiuse, sono gli avvocati Simone ed Andrea Vernazza. Nell’udienza che risale a prima di Natale i due legali hanno parlato dopo il consulente nominato dal collegio, il pm e la parte civile chiedendo l’assoluzione.

Le presunte vittime, invece, erano state ascoltate ormai più di due mesi fa. Sono sette le presunte vittime che si sono costituite in giudizio, difese dagli avvocati Tito Schivo, Michele Ferrari e Grazia Piacentino.

Secondo le indagini, il medico avrebbe abusato di due pazienti durante visite ospedaliere: una ha 16 anni, l’altra 23 ed era alle ventesima settimana di gravidanza. Ma i casi sono poi diventati appunto sette. La difesa ha sostenuto come cinque donne avessero presentato una denuncia di abusi sessuali solo dopo aver appreso che due presunte vittime lo avessero già fatto.

Le indagini che portarono all’arresto del medico erano scattate il 25 febbraio 2015. In sua difesa, dopo l’arresto e oltre un anno e mezzo di detenzione ai domiciliari e in seguito con l’obbligo di firma, si erano mobilitate decine di sue pazienti che non hanno mai creduto alla sua colpevolezza. Nel frattempo il medico è tornato in servizio presso l’Asl. Il suo reintegro sarebbe avvenuto per evitare che, in caso di eventuale assoluzione, dopo i tre gradi di giudizio, l’azienda sanitaria debba risarcire il medico per i mancati guadagni accumulati negli anni.