Dolceacqua, record di turisti a Capodanno: fiumi di visitatori nel borgo medievale della val Nervia



Il borgo dei Doria si conferma meta privilegiata dai turisti
Dolceacqua. Una ventina di esercizi commerciali. Botteghe e atelier d’artista. Quattordici ristoranti e altrettanti bar e oltre 400 posti letto nelle decine di B&b fuori e dentro le mura dell’antico borgo medievale. Dal giorno di Santo Stefano fino ai primi di gennaio, Dolceacqua è stata letteralmente invasa dai turisti, come dimostrano le foto scattate dagli stessi commercianti a Capodanno, quando migliaia di persone hanno invaso i carruggi del caratteristico borgo dei Doria. Ripercussioni positive anche sul commercio, ovviamente, come dichiarano gli esercenti.
Anche se la crisi continua a farsi sentire, a Dolceacqua – in controtendenza rispetto alla maggioranza dei Comuni vicini – c’è chi continua a investire e a credere: il castello, il ponte romano, lo spettacolo pirotecnico, le opere di Monet, la storia dei Doria intrinsecamente legata a quella dei Grimaldi, sono tutti ingredienti che, amalgamati a dovere, hanno contribuito alla crescita economica del paese.
Lo dimostrano le piccole e caratteristiche botteghe create nelle cantine che si affacciano sui carruggi del borgo. “E’ stato un via vai continuo di persone”, ha dichiarato Laura Carpine, titolare di “Sogni per dame e cavalieri”, riferendosi ai giorni appena trascorsi, “Anche oggi (giovedì per chi legge, n.d.a.) che è un giorno feriale ho lavorato bene. Certo c’è da dire che ho un’offerta piuttosto variegata e posso tenere i prezzi bassi perché vendo solo ciò che produco, però è anche vero che l’amministrazione comunale si è data molto da fare da qualche anno a questa parte per incrementare il commercio”. Affitti concorrenziali e capacità di attirare i turisti e garantire dunque una presenza costante di persone fanno il resto.
“Come gli scorsi anni c’è stata molta gente, con giorni in cui l’afflusso è stato davvero grande”, ha detto Luca Sonzogni di “Pensieri di luce”: “Ci sono stati moltissimi francesi, provenienti non solo dalla Costa Azzurra, ma anche da regioni più lontane. Poi inglesi, russi, tedeschi e tantissimi italiani. Grazie ai numerosi bed&breakfast e anche ai proprietari di seconde case che hanno deciso di trascorrere qui il Capodanno, i vicoli pullulavano di vita”.
“Abbiamo avuto parecchio movimento”, hanno dichiarato Marco e Ginevra de “Lo scrigno del castello”, negozio di pelletteria, con borse e altri articoli rigorosamente made in Italy, “Certo il momento è quello che è e si ripercuote sulle vendite, ma di gente ce n’era”.
“Come a Ferragosto”, dichiara una barista del “Bar Doria” in piazza Mauro, “Dal 1 al 3 gennaio c’è stato il pienone, con tantissimi pullman, soprattutto di italiani”.
Il fascino del borgo medievale, capofila delle “Bandiere Arancioni” continua a colpire e si prepara al grande appuntamento del 2019, quando ospiterà una tela del pittore impressionista Claude Monet raffigurante il castello dei Doria. Un’altra tela arriverà anche a Bordighera e sarà la prima volta che due opere di Monet, di proprietà di un museo parigino, torneranno là dove l’artista le dipinse. Quanti saranno i visitatori? E’ ancora presto per dirlo, ma di sicuro Dolceacqua proverà a battere, di nuovo, ogni record.