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A Imperia strisce e zebre fantasma, la guerra passa dai social

27 gennaio 2018 | 06:41
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A Imperia strisce e zebre fantasma, la guerra passa dai social

Troppe zone della città sono pericolose e i cittadini si lamentano

Imperia. In via Martiri della Libertà, dopo che hanno asfaltato la strada, non sono più state ridisegnate. In via Gavi e in via Airenti le hanno cancellate e la gente non sa più come e dove attraversare la strada senza correre il rischio di venire travolti da auto e moto in corsa. In corso Garibaldi, dove le strisce pedonali ci sono, ma secondo i più sono posizionati male, in piena curva, c’è da tempo in atto una rivolta dei pedoni per tornare all’antico, a quando le “zebre” erano all’incrocio tra via Cascione via Nizza, un punto giudicato più sicuro di quello attuale. Non basta. A Oneglia, nel centro, tanto invia della Repubblica come in via Don Abbo, passando per via Giannetti, lungomare Vespucci, via Agnesi, via Des Geneys, via Belgrano e la spianta di Borgo Peri, la musica non cambia.

Sono in continua crescita segnalazioni, mail e telefonate di protesta contro il pericolo “strisce”, poco o nulla rispettate da chi è al volante e che mettono ogni giorno a rischio la sicurezza e l’incolumità dei “poveri” pedoni, soprattutto se anziani, bambini o mamme con la carrozzina. La “crociata” è portata avanti, su Facebook, da diversi gruppi di cittadini che, attraverso le loro segnalazioni e foto allegate, hanno tracciato una sorta di mappa virtuale del pericolo, mettendo in guardia chi si deve destreggiare quotidianamente tra strisce e “zebre”. Ma, oltre alla denuncia, i cittadini chiedono anche e soprattutto interventi urgenti dell’amministrazione comunale e dei vigili urbani. Sia tramite maggiori controlli e sanzioni sia con un ridisegno degli attraversamenti, tenendo conto delle modifiche viabilistiche e delle mutate esigenze di abitanti e automobilisti.

C’è anche chi se la prende con i pedoni, almeno quelli che si “buttano” sulle strisce incuranti delle vetture in arrivo, magari parlando al telefonino e senza neppure dare uno sguardo alla strada.
I pedoni, dal loro canto, accusano gli automobilisti di non rallentare in vista delle “zebre” e di non fermarsi neppure davanti a chi è già posizionato sulle strisce.

Persino il celebre fotografo delle dive, l’imperiese trapiantato a Milano Settimio Benedusi, è rimasto colpito dal mancato rispetto, nella sua città, delle “zebre”. Così scrive, con la sua solita verve polemico-provocatoria, sul blog. “Cari imperiesi vi faccio vedere una brillante invenzione dell’era moderna. Potrebbe sembrare un quadro astratto, ispirato al celebre pittore olandese Piet Mondrian. Invece no! È un dipinto (monocromatico) ma il suo fine non è estetico ma funzionale: serve infatti ai pedoni per attraversare le strade, segnalando agli automobilisti il luogo dove le persone possono passare da un lato all’altro della carreggiata. Insomma, per dirla semplice: quando una persona (donna, uomo, bambino) mette un piede su queste righe bianche le automobili dovrebbero fermarsi. Esatto! Non accelerare, non rallentare, solo ed unicamente FERMARSI. Forse non ho ancora detto il nome di queste magiche righe bianche: si chiamano STRISCE PEDONALI, e non è un nome scelto a caso. Esistono anche qui, ad Imperia: usiamole!”.