Ventimiglia, scena muta davanti al gip: resta in carcere l’afghano accusato di violenza sessuale

7 dicembre 2017 | 17:28
Share0
Ventimiglia, scena muta davanti al gip: resta in carcere l’afghano accusato di violenza sessuale

Il gip ha convalidato l’arresto compiuto dagli agenti della polizia di Stato

Ventimiglia. Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 23enne afghano, in Italia come rifugiato, arrestato lunedì dagli agenti del commissariato di polizia di Stato di Ventimiglia perché considerato uno degli autori della violenza sessuale subita domenica pomeriggio da due 25enni nigeriane che lo avevano conosciuto sotto le vesti di passeur, al quale affidarsi per cercare di raggiungere la Francia.

Il giovane, difeso dall’avvocato Ramadan Tahiri, è comparso questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari Massimiliano Ranieri e al pm Stefania Brusa. Il gip ha convalidato l’arresto del 23enne e ne ha disposto la carcerazione in attesa che si concludano le indagini a suo carico e si arrivi al processo.

L’accusa nei suoi confronti resta grave, anche se il capo di imputazione è passato da violenza sessuale di gruppo (in cui la pena prevista è dai 6 ai 12 anni di reclusione) a violenza sessuale (dai cinque ai dieci).

Per arrestare lo straniero, che al momento non avrebbe ancora ammesso le proprie responsabilità, gli agenti della polizia di Stato del locale commissariato diretto da Saverio Aricò hanno messo in atto una vera e propria caccia all’uomo durata oltre 24 ore, durante le quali sono state verificate le generalità e le posizioni di circa cento afghani.

Il lunedì, dopo aver passato al setaccio tutta la città, un poliziotto ha riconosciuto nei pressi di Grimaldi un uomo che poteva essere quello descritto dalle due vittime, nel frattempo accompagnate (per poi essere dimesse) al pronto soccorso dell’ospedale Borea di Sanremo. La polizia ha inviato alle 25enni la foto del sospettato. Alle due ragazze è bastato uno sguardo per riconoscere il proprio aguzzino.