Ventimiglia, riconosciuto da un agente in stazione: il presunto omicida Ermanno Fieno voleva lasciare l’Italia

15 dicembre 2017 | 19:04
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Ventimiglia, riconosciuto da un agente in stazione: il presunto omicida Ermanno Fieno voleva lasciare l’Italia
Ventimiglia, riconosciuto da un agente in stazione: il presunto omicida Ermanno Fieno voleva lasciare l’Italia
Ventimiglia, riconosciuto da un agente in stazione: il presunto omicida Ermanno Fieno voleva lasciare l’Italia
Ventimiglia, riconosciuto da un agente in stazione: il presunto omicida Ermanno Fieno voleva lasciare l’Italia
Ventimiglia, riconosciuto da un agente in stazione: il presunto omicida Ermanno Fieno voleva lasciare l’Italia
Ventimiglia, riconosciuto da un agente in stazione: il presunto omicida Ermanno Fieno voleva lasciare l’Italia

E’ in carcere a Imperia in attesa delle decisioni della procura di Viterbo

Ventimiglia. Aveva poco meno di mille euro nel portafogli, un bancomat, uno zainetto e un biglietto di sola andata per Mentone, Ermanno Fieno, disoccupato 44enne, sospettato di aver ucciso gli anziani genitori nel quartiere di Santa Lucia a Viterbo e arrestato questa mattina da un agente della polizia di frontiera che lo ha riconosciuto sulla base della foto segnaletica diramata dai colleghi laziali mentre, in stazione, aspettava il treno diretto in Francia.

Intorno alle 9,20 di oggi, dopo aver effettuato i controlli di rito su un convoglio francese, l’agente ha riconosciuto in quell’uomo insospettabile, dall’aspetto curato sia negli abiti che nella barba, il presunto assassino. Un viso come tanti, che poteva facilmente confondersi nelle centinaia di volti di persone che, in particolar modo il venerdì, affollano la stazione ferroviaria della città di confine. Il poliziotto, però, non si sbagliava: quel passeggero arrivato da Voghera (forse addirittura giovedì sera) e diretto a Mentone era proprio il ricercato Ermanno Fieno di cui si erano perse le tracce mercoledì sera. Dal momento in cui gli agenti lo hanno fermato, l’uomo si è chiuso in un silenzio imperscrutabile: dalla sua bocca non è uscita nemmeno una parola, né di confessione né di difesa. Ha firmato gli atti preparati dagli uomini del settore e, senza opporre resistenza alcuna, si è lasciato condurre nel carcere di Imperia, dove trascorrerà la notte in attesa di comparire, domani, davanti all’autorità giudiziaria.

L’omicidio. Il 44enne è l’unico sospettato per la morte dei suoi anziani genitori: Rosa Franceschini, 79 anni, e Gianfranco Fieno, 83. I due coniugi sono stati trovati morti e ricoperti da un telo di nylon dai vigili del fuoco, entrati nell’appartamento i Viterbo, dove viveva anche il figlio Ermanno, su richiesta della sorella di quest’ultimo, preoccupata di non riuscire a contattare i genitori. Stando a quanto ricostruito fino ad ora, sul corpo di Rosa Franceschini sono stati ritrovati i segni delle ferite inferte, presumibilmente, dal figlio Ermanno. Mentre per il marito Gianfranco non è stata esclusa l’ipotesi di una morte naturale. L’83enne potrebbe essere deceduto e il figlio avrebbe cercato di nasconderne il decesso per poter continuare ad usufruire della pensione paterna. Ma qualcosa sarebbe andata storta: forse la madre Rosa non era d’accordo e per questo è stata uccisa.