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Telefonate dal carcere di Sanremo, il giudice annulla il processo a De Iaco

22 dicembre 2017 | 13:04
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Telefonate dal carcere di Sanremo, il giudice annulla il processo a De Iaco

Gli atti inviati alla Procura della Repubblica

Sanremo. Telefonate estorsive dal carcere di Valle Armea effettuate da Andrea De Iaco, 43 anni, imputato in un processo in corso a Imperia, partite da un cellulare che era stato usato inizialmente da detenuti sudamericani. Il pm Alessandro Bogliolo aveva chiesto per De Iaco una condanna a cinque anni di reclusione per estorsione a seguito di usura. Il giudice Caterina Lungaro invece ha annullato il processo e inviato gli atti alla procura. In sostanza il reato contestato dall’accusa era errato e il giudice ha anche annullato l’ordinanza di custodia cautelare.

Una storia andata avanti in più udienze. “Il telefono? L’ho ricevuto da detenuti sudamericani – aveva detto De Iaco in aula rispondendo alle domande del pm Bogliolo – Li avevano acquistati loro e io ne avevo avuto uno col quale telefonavo”. In aula aveva risposto anche alla questione relativa alle telefonate riferite ad un debito di un conoscente per un’auto venduta, una Bmw X5, e non pagata per una somma iniziale di 55 mila euro. Ma sul caso della macchina aveva testimoniato anche un altro detenuto Emilio Riggi:”Dovevamo pagare l’auto 50 mila euro e pagarla con rate da 5 mila euro. Io la mia. Io la mia parte l’avevo pagata, 25 mila euro. Bianco Sante, il mio figlioccio avrebbe dovuto restituire la parte rimanente”.

De Iaco è attualmente in prigione: deve scontare una condanna a otto anni e undici mesi per usura ed estorsione. Per le telefonate estorsive era scattata quindi una nuova ordinanza di custodia cautelare, ma erano state avviate indagini per capire come il cellulare fosse entrato in prigione, primo caso noto in provincia di Imperia.

A tradire De Iaco era stata una telefonata fatta ad una donna sbagliata. A rispondere era stata la moglie di un carabiniere che aveva avvertito il marito. A difendere De Iaco sono stati gli avvocati Andrea Vernazza e Nicola Ditta