Quei tesori del Museo Navale di Imperia che fanno innamorare gli stranieri
Raccolti ed esposti 5 mila reperti che raccontano storie di mare e di marinai da tutto il mondo
Imperia. I tedeschi rimangono affascinati non appena mettono piede dentro il Museo che sta per compiere un anno di vita da quando è stato trasferito da piazza Duomo a Borgo Marina. Raccoglie pezzi pregiati che raccontano la storia della marineria mondiale e non solo locale. Come quei “crest” che Flavio Serafini ha raccolto con cura maniacale e appeso nel salone della biglietteria e che il Comune vorrebbe rimuovere. Lui, il comandante e papà del Museo, stringe i pugni e tira dritto: “Se qualcuno li porta via chiamo i carabinieri”. E’ determinato ed ha ragione ad esserlo, come non capirlo.
Almeno 2 mila persone hanno visitato il Museo Navale di Imperia nell’ultimo periodo, ma i numeri potrebbero addirittura raddoppiare quando saranno completati altri padiglioni come quello storico dove saranno esposte cartografie, strumentazioni, la tenda rossa, i documenti di navigazione del 700, 800 e 900. Solo a quel punto potrà diventare uno dei musei dedicati al mare più completo tra gli 800 sparsi in tutto il mondo. Manca anche la parte della cantieristica per completare un’esposizione di 9 mila metri quadrati tra spazi coperti ed esterni.
Il comandante Flavio Serafini, fondatore e primo conservatore del Museo, è riuscito comunque a catalizzare attorno alla singolare e pregevole iniziativa, non solo i più autorevoli tecnici/collaboratori, ma anche l’entusiasmo di tanti appassionati cultori, collezionisti e ricercatori di argomenti e storia marinara. E il risultato è stato superiore alle aspettative: “Abbiamo salvaguardato un patrimonio unico e vasto di testimonianze delle tradizioni marinare liguri e nazionali che, altrimenti, sarebbe stato inesorabilmente disperso nel volgere di pochissimi anni”.
Sotto la spinta di personale volontario, altamente qualificato (ex Ufficiali di Marina, Comandanti della Marina Mercantile, docenti dei Nautici, modellisti, subacquei, studiosi italiani e stranieri, uniti in un singolare sodalizio: l’Associazione Amici del Museo Navale), ha allestito una esposizione unica in tutta la Liguria con almeno 5 mila reperti. “E’ un museo comunque incompleto – dice Serafini – Mancano la caffetteria, il book shop, il planetario. E’ disponibile l’auditorium ma l’utilizzo non viene fatto pagare. Eppure di spese ce ne sono tante da sostenere”.