Prossima assemblea ultimo appello per Rivieracqua, oggi la riunione dei sindaci in Provincia




Biancheri, Conio, Chiappori, Capacci, Giuffra e il presidente Natta con il vice Dellerba preparano il terreno per l’appuntamento della prossima settimana
Sanremo. Incontro fondamentale in Provincia per le sorti di Rivieracqua, il gestore unico provinciale che gestisce il servizio idrico integrato del comprensorio di ponente.
Si sono incontrati infatti questo pomeriggio i sindaci Alberto Biancheri, Mario Conio, Giacomo Chiappori, Carlo Capacci, Giorgio Giuffra e il presidente Natta insieme al vice Dellerba, per provare a fare il punto della situazione e preparare il terreno in previsione dell’assemblea dei sindaci dell’11 dicembre.
I primi cittadini hanno le bocche cucite ma da quello che trapela sembrerebbe che l’incontro sia stato positivo, con i sindaci impegnati a fare il possibile per salvaguardare il consorzio pubblico.
Al di là della futura composizione del consiglio di amministrazione, per la quale gli uffici stanno cercando di verificare l’applicabilità del decreto Madia sulle partecipate che aprirebbe alla possibilità di nominare un amministratore unico senza passare prima per la modifica dello Statuto societario, il problema vero rimane capire se l’11 dicembre si riusciranno a fare passi in avanti o se si assisterà nuovamente a riunioni tenute in piedi per il rotto della cuffia grazie ad un numero legale risicato.
Partecipazione attiva dei sindaci. E’ tutta qui la partita che si gioca sul futuro dell’acqua pubblica. Se davvero si vuole salvare la partecipata e quindi scongiurare l’ipotesi gara ed arrivo dei privati, ci vuole una presa di posizione netta sui prossimi passi da seguire.
Per quanto riguarda il nome del futuro amministratore unico, si fa avanti l’ipotesi di un tecnico, non necessariamente legato al territorio. Un manager dell’acqua quindi.
Ma il problema vero non è chi trovare da piazzare nel “calderone” di Rivieracqua – sotto inchiesta per i concorsi truccati e gli altri reati contestati agli ex consiglieri di amministrazione finiti sotto inchiesta, e con una istanza di fallimento che non si sa bene dove potrà portare, – ma vedere se alla prova del nove i sindaci risponderanno.
Se così non dovesse essere, per continuare con i numeri, e l’11 qualcosa andasse storto, non è escluso che Rivieracqua possa finire a carte e quarantotto.