Processo Autofiori, il direttore Lenti: “Chi vinceva l’appalto non partecipava alla gara successiva”
Il caso si basa sulle intercettazioni effettuate dalla guardia di finanza; archiviata la posizione di Borchi deceduto a settembre
Imperia. “C’era una regola: chi vinceva l’appalto non poteva partecipare alle gare successive. Tutte le operazioni si svolgevano in modo assolutamente conforme. C’era anche una commissione di controllo qualità che appunto doveva garantire la regolarità anche degli appalti”. E’ quanto ha riferito in aula Federico Lenti, dal 2007 direttore tecnico d’esercizio dell’Autofiori, finita al centro dell’inchiesta della guardia di finanza poi sfociata in un processo davanti al giudice Caterina Lungaro.
Lenti ha proseguito oggi l’interrogatorio “in controesame”. Sono imputati Marco Bianchini, amministratore della “Intercostruzioni”, il dirigente dell’Autofiori Giacomo Massa, quindi i colleghi Francesco Ferrari e Federico Lenti e l’amministratore della “Icoel” Gianfranco Varano. Per morte del reo è stata archiviata la posizione dell’ex amministratore delegato di Autofiori Alfredo Borchi, deceduto tre mesi fa dopo un malore improvviso.
Un’inchiesta quella della magistratura (in aula c’era il pm Marco Zocco) che si basa sulle intercettazioni telefoniche della guardia di finanza e sulla documentazione acquisita. Nell’udienza precedente Bianchini aveva risposto alle domande del pm sulla gara d’appalto per un intervento che interessava il casello di Borghetto Santo Spirito. In questo caso la Intercostruzioni aveva presentato un preventivo per partecipare alla gara che avrebbe rischiato di perdere e Massa aveva chiesto a Bianchi di abbassare la somma messa in preventivo. La difesa ha presentato una propria lista di testimoni.