La sanremese Deliana Misale: “Così ho vinto la mia battaglia contro il tumore al seno”
Dieci anni fa le fu diagnosticato un carcinoma maligno alla mammella. Aveva soli 35 anni e arrivò come uno tsunami, travolgendo tutta la sua vita
Sanremo. «Dieci anni fa mi fu diagnosticato un carcinoma maligno alla mammella. Avevo soli 35 anni e arrivò come uno tsunami, travolgendo tutta la mia vita. Oggi però sono qua, ce l’ho fatta, sono riuscita a vincere la malattia che aveva assediato il mio corpo, che sembrava non volesse più lasciarmi. Ce l’ho fatta. E non solo perché ho sconfitto il cancro fisicamente ma perché ho fatto della sua lotta la mia missione di vita, impegnandomi nel volontariato, affiancando altre donne nella mia stessa condizione, parlando per quelle che purtroppo ci hanno lasciato». Inizia così il racconto di Deliana Misale, una storia toccante, dolorosa e allo stesso tempo un inno di speranza.
Deliana, nata, cresciuta e soprattutto curata a Sanremo, è la più forte e combattiva testimonianza dei progressi fatti dalla medicina oncologica in ambito senologico. Diversamente che in passato, infatti, oggi in Italia 9 donne su 10 sopravvivono a 5 anni dalla diagnosi, con una percentuale di guarigione molto alta, intorno al 90%, quando la malattia è presa in carico da un centro specializzato come le Breast Unit, di cui una delle più all’avanguardia a livello nazionale fa capo all’Asl 1 Imperiese e accoglie le sue pazienti al quinto piano dell’ospedale Borea.
«Di tumore al seno si può guarire, io ne sono la testimonianza, io che ho avuto anche una recidiva dopo sette anni – sottolinea con orgoglio Deliana –. È stato un percorso difficile, ho dovuto mettere in discussione tutto: la mia famiglia, il mio lavoro, la mia stessa femminilità. Quando ricevi una notizia simile ogni cosa sembra crollare, diventa fragile. Ma se come me hai la fortuna di incontrare le persone giuste, degli angeli custodi capaci, come diceva il professore Veronesi, “di dare quella carezza per guarire che va oltre le cure”, la forza necessaria per affrontare quella cosa sconosciuta che fa tanto paura esce fuori. E quando arriva tu non puoi far altro che rimboccarti le maniche, guardarla in faccia e dire “Ok, adesso ti combatto con tutti i mezzi che posseggo, perché io voglio vivere”».
E Deliana così ha fatto, lasciandosi prendere la mano dal dottor Claudio Battaglia, l’attuale direttore del centro di senologia di Sanremo, e la sua équipe. «All’epoca la struttura non era quella altamente specializzata che è oggi, ma scelsi ugualmente di restare qui, nella mia città, nella mia casa perché incontrai un personale medico davvero speciale, che con grande sensibilità mi ha accompagnato in ogni passo di questo lungo e impervio percorso, senza più abbandonarmi».
«Oggi non sono più la Deliana che ero 10 anni fa. Sono un’altra donna – aggiunge –. La malattia mi ha cambiata, in positivo. Dentro me è nata una gioia di vivere inaudita e tutto quello che ho attraversato, ogni suo ostacolo, ogni suo sconforto, mi ha regalato una nuova opportunità». Sì, “una nuova opportunità”, perché il cancro, parola che Deliana invita a non avere timore di pronunciare, le ha aperto la strada a un nuovo, sorprendente, mondo. «Grazie al centro senologico del dottor Battaglia, oggi sono rinata, sono rinata come donna, come volontaria. Fin dall’inizio mi sono avvicinata al volontario portando il mio aiuto alla sezione provinciale della Lega italiana per la lotta contro i tumori – Lilt. Forse un tempo neppure avrei mai pensato a questa realtà, ma ora è il motore che mi traina, che mi permette di dire, “Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta veramente”».
Deliana infatti è andata al di là del percorso di cura, è diventa lei stessa uno di quei angeli rosa che dieci e poi tre anni fa hanno vegliato su di lei. «Da qualche anno – inoltre – sono stata nominata coordinatrice dell’organizzazione annessa a Lilt, La Rinascita, il gruppo che si occupa di affiancare le donne operate di tumore al seno, che le supporta dal momento in cui scoprono di doversi sottoporre all’intervento, fino a quello in cui, concluse le terapie, devono reinserirsi nella quotidianità della loro vita familiare e lavorativa. Inoltre, in concomitanza all’inaugurazione della nuova Breast Unit dell’Asl 1, è stato attivato un ulteriore progetto, ad oggi unico in Italia, dal nome Percorso donna, che mi ha reso gli occhi, le orecchie, la bocca di tutte le donne-pazienti. Per merito di questa iniziativa, per la prima volta una volontaria può partecipare alle riunioni del team multidisciplinare e discutere insieme ai professionisti dei singoli casi. Sono onorata di ricoprire questa posizione. Grazie alla mia presenza, io che sono stata, che sono come loro, le altre donne si sentono sicure e rappresentante. Alcune mi hanno già soprannominata “L’amica in corsia”».
Ma come è stato detto da un luminare, Deliana è soprattutto “l’anima critica” del nuovo centro senologico della provincia di Imperia, l’anello di congiunzione fra le pazienti, i medici e le istituzioni. Ruolo che veste anche in altra sede. «Oltre all’operato che svolgo a Sanremo, sono consigliera nazionale di Europa donna Italia e coordinatrice della delegazione Europa donna Liguria. Ed è l’associazione madre che accoglie tutte le associazioni che si occupano di senologia sul territorio italiano. Siamo un movimento di 800mila donne». La loro forza? L’unione. Queste 800mila donne sono straordinariamente unite. Unite per quello che hanno passato, unite per quello che le aspetta, unite per tutte quelle amiche che oggi non ci sono più.
«Ecco perché ho vinto la mia battaglia – conclude la nostra eroina –, ho vinto perché non mi sono mai arresa, perché ho lottato e continuo a lottare con il volontariato. Ho vinto perché ho fatto in modo di poter dire a una donna come lo ero io qualche anno fa: “Non avere paura, non sei più da sola”».