Giovanni Toti a Pieve di Teco: “Vicini al territorio per ripartire”





Il governatore, due assessori e due consiglieri in visita nella Valle Arroscia
Pieve di Teco. Un anno dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio la Valle Arroscia la Regione ha fatto sentire la sua vicinanza alle popolazioni che ancora si leccano le ferite.
“Vicini al territorio per ripartire e la nostra presenza qui a Pieve di Teco dimostra che non ci siamo dimenticati della gente della Valle Arroscia che giustamente ha bisogno di risorse e rassicurazioni”. Lo ha detto il governatore oggi a Pieve insieme
agli assessori Gianni Berrino e Marco Scajola, quindi ai consiglieri Angelo Vaccarezza e Alessandro Piana. Ad ascoltare gli amministratori regionali c’erano i sindaci della vallata a cominciare da Piero Pelassa (Mendatica) a Renato Adorno (Rezzo), due tra i paesi più devastati della zona.
E’ stato ricordato che la giunta regionale ha approvato lo stanziamento di 900 mila euro per indagini geognostiche, lavori di consolidamento del ponte sul rio Bavera sulla provinciale n. 100, attualmente chiuso, e viabilità alternativa per bypassare la frana, che si aggiungono a precedenti 500 mila euro. L’assessore Giampedrone ha annunciato che i lavori saranno appaltati nel 2018.
Intanto i proprietari delle case nella “zona rossa” a Monesi di Mendatica hanno sottoscritto una sorta di lettera a Babbo Natale, che in realtà è indirizzata a Toti e Giampedrone. “E’ trascorso oltre un anno dalla tragica frana che ha cancellato circa un chilometro della strada provinciale 100 di Monesi, esattamente nel punto in cui cinque anni or sono ci fu una piccola frana premonitrice. Il sindaco di Mendatica, Piero Pelassa, il giorno dopo il disastro firmò un’ordinanza di inagibilità in tutta l’area di Monesi di Mendatica; ordinanza che ancora oggi vieta l’accesso a tutte le abitazioni, sia quelle indenni, sia quelle che hanno urgente bisogno di manutenzioni straordinarie. A nulla sono serviti gli inviti verbali prima, e la petizione poi, con cui 19 proprietari hanno chiesto di aggiornare l’ordinanza. Abbiamo saputo del “regalo” di Natale da 900 mila euro. Chiediamo al presidente Toti e all’assessore Giampedrone di pubblicare uno schema degli stanziamenti con data, importo, finalità e termine lavori. Troviamo poi ingiusto dover pagare i tributi, Imu e Tasi, sulle case inagibili e prive dei servizi essenziali quali acquedotto, fognatura e ritiro rifiuti. È possibile chiedere una variazione catastale in categoria F/2 o fabbricato collabente: gli edifici F/2 sono esonerati dal prelievo comunale e non possono essere considerati aree fabbricabili. A ristrutturazione terminata basterà richiedere al Catasto il ritorno alla categoria precedente. In attesa che arrivino Gesù Bambino o Babbo Natale, i soli che potrebbero raggiungere Monesi”.