“Fuori i fascisti dai luoghi pubblici”, la proposta dell’Anpi al Comune di Sanremo: sotto accusa anche Biamonti (Fos) e Freddy Colt
Votata all’unanimità dall’ultima assemblea dell’associazione partigiani italiani matuziana che ora ufficializzerà la richiesta ai consiglieri comunali
Sanremo. L’Anpi dice basta a iniziative neofascite nei luoghi pubblici sanremesi. E’ questa la proposta “forte” della sezione G. Pesavento, guidata dall’attivissima presidente Amelia Narciso.
Sotto la lente degli antifascisti, la strategia a cui sembrerebbero ricorrere i nuovi movimenti che si ispirano al fascismo, ovvero quella di celarsi dietro la presentazione di eventi culturali, come dei libri su tematiche generali, per divulgare le idee del ventennio sotto una nuova veste.
L’ultimo episodio in ordine di tempo che non è andato proprio giù alla sezione Anpi di Sanremo, intitolata a Gian Cristiano Pesavento, quello della presentazione del libro “Un parà in Congo e Yemen”, che racconta la storia di Robert Muller, paracadutista del Gruppo Paras Cobra.
“Abbiamo inviato una lettera di protesta al presidente della Federazione operaia Dario Biamonti, contro l’aver concesso la struttura al gruppo ‘Et ventis adversis’.Tale associazione rappresenta quel ‘fascismo in doppio petto’ che avanza oggi – si può leggere nella missiva inviata alla direttivo della Fos – con nomi nuovi e solo apparentemente lontani da evocazioni antiche, ricercando simpatie con una filantropia dubbia e con presunti intenti culturali per insinuarsi tra di noi. Auspichiamo che l’associazione “Et Ventis Adversis” sia riuscita a infiltrarsi nella Federazione Operaia solo per una grave e biasimevole superficialità e disattenzione di chi ha autorizzato tale evento: a dimostrazione inoltre di quali danni può riservare la distrazione o la facile strumentalizzazione, è stato chiamato dal gruppo “Et ventis adversis” a edulcorare l’operazione, l’accademico della Pigna Freddy Colt.
Così in un colpo solo, un gruppo di esplicita e indubbia ispirazione di destra ha ottenuto di mortificare due nobili istituzioni, l’Accademia della Pigna, che è stata utilizzata per dare rilievo culturale al progetto, ma soprattutto è stata violata la storica Federazione Operaia, alle cui pareti si espongono orgogliosamente i simboli delle lontane e dolorose lotte operaie per la conquista dei diritti: luogo simbolo dunque di quel mondo di lavoratori contro cui il fascismo si accanì già dai primi anni.”
Ma non è finita qui. Per evitare che una cosa del genere possa verificarsi nuovamente, l’Anpi ha deciso all’unanimità, nella scorsa assemblea, di fare proprio l’esempio del Comune di Pontedera (in provincia di Pisa), che di recente ha approvato un regolamento comunale molto restrittivo nei confronti dei movimenti di estrema destra che si ispirano al fascismo e che fanno domanda per ottenere spazi pubblici ove svolgere le proprie attività di propaganda.
Chi vuole avere spazi o suolo pubblico nel municipio toscano deve firmare un modulo con cui dichiara di ripudiare il fascismo e il nazismo, in tutte le sue forme. Di riconoscersi nei “valori costituzionali della Resistenza”. Come di non aver professato o mai manifestato per “ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe e antidemocratiche portatrici d’odio o di intolleranza religiosa”.
Mozione approdata e approvata nel consiglio di Pontedera, su proposta dei consiglieri del Partito Democratico.
“Adesso si tratta di stendere una formale richiesta al Comune – spiega Amalia Narciso – che poi consegneremo nelle mani dei nostri consiglieri comunali. Vedremo chi, nell’attuale schieramento politico, si farà avanti per portare il testimone dell’antifascismo.”
Una vicenda destinata a far discutere ha inizio.