Emergenza sfratti senza fine in tutta la provincia di Imperia

12 dicembre 2017 | 11:08
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Emergenza sfratti senza fine in tutta la provincia di Imperia

A Imperia si conta 1 sfratto ogni 234 famiglie con un incremento sul 2015 del 7,9%

Imperia. Il disagio abitativo e il “problema casa” anche nell’Imperiese. Anche in provincia, l’emergenza abitativa, come un po’ in tutta la Liguria, e anche in altre città italiane, sembra aver raggiunto un livello di criticità. Sono tante le unità abitative vuote e troppe sono le persone e le famiglie, costrette a vivere in condizioni precarie o in alloggi di fortuna.

Molto spesso il prezzo di locazione di questi immobili è talmente alto che anche a causa del fattore crisi, non può essere pagato dalle famiglie, che si vedono, il più delle volte, sfrattate da un giorno all’altro. Avere un tetto sulla testa, una casa dignitosa, non propriamente una reggia, e un posto caldo in cui stare e potersi riparare, in questo periodo natalizio così freddo, soprattutto  durante i momenti di allerta meteo, sembra diventare, dunque un obiettivo difficile se non irraggiungibile. Sono vari i casi in cui emergono situazioni di disperazione, e forte è il grido di allarme per chi si trova in difficoltà.

Un’ emergenza che continua, secondo i dati, dalla segretaria generale del Sicet Imperia Savona, i provvedimenti esecutivi rilascio immobili ad uso abitativo nell’anno 2016, per morosità ad Imperia sono stati 87 in provincia 330. Il rapporto sfratti/famiglie in Italia nel 2015 era di 1 sfratto ogni 395 famiglie, con un incremento, in questi anni del 6%, con 1 sfratto ogni 419 famiglie; a Imperia si conta 1 sfratto ogni 234 famiglie (totale famiglie n° 104.196) con un incremento sul 2015 del 7,9%.

Ma il dato non positivo, oltre agli sfratti in aumento, e quello delle risorse comunali non del tutto sufficienti per arginare questo stato di emergenza e accontentare tutte le famiglie che richiedono un alloggio o comunque un contributo per poter pagare l’affitto, soprattutto nei casi in cui le persone abbiano un reddito molto basso; sembra infatti che le casse dei comuni italiani, stiano per terminare quei fondi, a favore degli inquilini morosi incolpevoli, stanziati dal governo ed erogati dalla regione, in base al decreto 102/2013 della Gazzetta Ufficiale secondo il quale si definisce la “morosità incolpevole” come la “situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo in ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare”. Per questa ragione, il provvedimento identifica alcune condizioni specifiche attraverso cui questa condizione si più realizzare: licenziamento, cassa integrazione, riduzione dell’orario di lavoro, malattia grave, infortunio, decesso di un familiare.