Diano Marina, per la tragedia di Roberto Viale il pm dispone accertamenti sui vestiti

11 dicembre 2017 | 19:29
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Diano Marina, per la tragedia di Roberto Viale il pm dispone accertamenti sui vestiti

Aveva perso la vita dopo essere stato colpito dal colpo di fucile esploso dal cacciatore Luigi Maule

Diano Marina. Un accertamento sui vestiti della vittima per verificare la presenza di eventuali tracce che possano chiarire se il proiettile abbia impattato su qualche ostacolo, e di conseguenza sia stato deviato, oppure se la traiettoria del colpo sia stata diretta.

E’ questo lo scopo dell’accertamento tecnico non ripetibile disposto dal sostituto procuratore Vincenzo Carusi per continuare a fare luce sulla tragedia di Roberto Viale, il cinquantottenne di Diano Marina che aveva perso la vita lo scorso 22 ottobre nei boschi di Bardineto, in località Principi, dopo essere stato raggiunto da un colpo di fucile esplosa dal cacciatore, Luigi Maule, di 25 anni.

Dopo il sopralluogo nell’area boschiva dove si era verificata la tragedia, il pm ha quindi chiesto ad un consulente di esaminare gli abiti indossati dalla vittima per rilevare la presenza di materiale, come ad esempio residui di corteccia, che possano chiarire se il proiettile sia stato deviato a causa dell’impatto contro un albero oppure un terrapieno.
Al momento il difensore di Luigi Maule, l’avvocato Emi Roseo, sta valutando se nominare un consulente di difesa oppure fare riserva di incidente probatorio. Il giovane cacciatore è indagato per omicidio colposo. L’autopsia effettuata dal medico legale Marco Canepa aveva stabilito che Roberto Viale è stato ucciso da una vastissima emorragia interna (il proiettile, di grosso calibro, colpendolo alla schiena aveva lesionato gravemente un polmone e il fegato).

Secondo la prima ricostruzione della dinamica dell’incidente effettuata dai carabinieri, sembra che Maule abbia sparato verso un cinghiale che si trovava ad una ventina di metri da lui. Purtroppo il colpo aveva mancato l’animale ed aveva invece raggiunto il signor Viale che si trovava una settantina di metri più in basso. Ogni tentativo di soccorso per il cinquantottenne, che era nel bosco insieme alla compagna per raccogliere fogliame e castagne, era stato inutile. Lo stesso Maule era intervenuto subito per cercare di aiutare Roberto Viale, ma per lui non c’era stato nulla da fare.

I rilievi effettuati finora avrebbero confermato che, dalla posizione in cui Luigi Maule aveva sparato, a causa della conformazione in discesa del terreno e la fitta vegetazione, non fosse visibile quello che si trovava al di sotto della zona in cui si sarebbe trovato il cinghiale. Quando il cacciatore aveva esploso il colpo, quindi, non si sarebbe reso conto del fatto che ad una settantina di metri da lui ci fosse una persona. La perizia balistica servirà proprio per verificare che questa ricostruzione sia corretta.