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Caso “Sea Beach&Sport”, per il Comune nuova penale da 15 mila euro

28 dicembre 2017 | 09:28
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Caso “Sea Beach&Sport”, per il Comune nuova penale da 15 mila euro

Già al Tar il Comune aveva perso una prima battaglia

Imperia. Si chiude con una penale di 15 mila euro da pagare l’anno 2017 per il Comune di Imperia. L’ente ha perso al Consiglio di Stato la causa relativa alla vicenda della spiaggia “Sea Beach&Sport” di Borgo Prino.

A presentare ricorso era stata la società che si riteneva penalizzata dal Comune che l’aveva esclusa dalla gara d’appalto. Nella sentenza del Consiglio di Stato si legge chiaramente che il provvedimento dell’ente comunale è da ritenersi illegittimo e quindi che la società debba essere risarcita sia per i mancati guadagni riferiti alla stagione balneare 2016 che per per le spese legali sostenute per far valere le proprie ragioni, ovvero 15 mila euro.

Già al Tar il Comune aveva perso una prima battaglia tanto che la vicenda, per via di un debito fuori bilancio, era approvata in consiglio comunale con un acceso confronto politico. Ora arriva anche la seconda doccia fredda e la penale da pagare. “La mancata concessione ha determinato in capo alla ricorrente – come scrivono i giudici –  una perdita in termini di lucro cessante stimanti nell’importo di € 15.548 euro”.

L’associazione “Sea Beach&Sport”, presieduta da Carlo Molinari, che già aveva portato il Bingo a Imperia, ha comunque gestito l’estate la spiaggia libera e attrezzata del Prino, che per un paio d’anni è rimasta senza conduzione. L’associazione, come detto, aveva vinto il ricorso al Tar dopo che il Comune, un’estate fa, l’aveva esclusa dalla gara che la stessa “Sea Beach&Sport” si era aggiudicata. I motivi ostativi addotti dal Comune non erano stati accolti dal Tribunale regionale che aveva invece recepito le tesi presentate dai legali del sodalizio, gli avvocati Nicla Tallone e Anna Parodi. I giudici della Seconda sezione del Tar avevano condannato il Comune ad accollarsi le spese legali, a restituire i 1.198 euro versati dall’associazione come caparra e a rifondere i danni economici per la mancata attività nel 2016. In base al calcolo dei “minimali”, i giudici avevano anche stabilito che la somma dovuta dal Comune è di circa 15 mila e 500 euro. Somma confermata ora dalla sentenza del Consiglio di Stato.