Bordighera, venerdì l’interrogatorio di Roberto Di Rollo dopo la sparatoria alle Due Strade: ecco di cosa è accusato

Il pregiudicato, che stava scontando una pena agli arresti domiciliari, ora è in carcere
Bordighera. Sarà interrogato venerdì dal gip Roberto Di Rollo, fermato dai carabinieri dopo aver esploso almeno cinque colpi di fucile calibro 12 contro Salvatore Migliano, ex giostraio del lungomare Argentina, e suo figlio Massimo, oltre ad aver rischiato di ferire i carabinieri intervenuti con prontezza per disarmarlo, togliendogli di mano l’arma ed evitando il peggio. Difeso dall’avvocato Luca Ritzu, Di Rollo è accusato di evasione dagli arresti domiciliari, porto e detenzione di arma da fuoco, resistenza a pubblico ufficiale. In forse l’accusa di tentato omicidio: resta da appurare, infatti, se il pregiudicato 51enne avesse davvero l’intenzione di uccidere i due uomini.
Alla base della sparatoria, avvenuta lo scorso 24 dicembre in via Defisiu poco prima delle 14, ci sarebbe un cane di proprietà di Massimo Migliano, ma non si escludono altri moventi.
Stando a quanto ricostruito finora, dopo un diverbio con Massimo Migliano, Roberto Di Rollo è salito in casa, ha imbracciato il fucile da caccia che deteneva illegalmente ed è tornato in strada allo scopo, forse, di ferire il proprietario Massimo Migliano. In quel momento è sopraggiungo anche Salvatore Migliano. Di Rollo ha così esploso diversi colpi in direzione di padre e figlio, senza ferire nessuno. Anche il cane, diversamente da come dichiarato in precedenza, si è salvato.
Le indagini, coordinate dal pm Paola Marrali, proseguono anche per comprendere chi abbia fornito il fucile a Di Rollo, che stava scontando una pena agli arresti domiciliari per aver tentato esploso dei colpi di pistola, nel 2013, contro il titolare del Roxy Bar.