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A Ventimiglia Alta una conferenza sulla pittura nel Seicento

9 dicembre 2017 | 15:14
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A Ventimiglia Alta una conferenza sulla pittura nel Seicento

Si parlerà dei dipinti di Giovan Battista Casoni e delle committenze artistiche di padre Angelico Aprosio e del vescovo Mauro Promontorio

Ventimiglia. “Pittura a Ventimiglia nel Seicento”, i dipinti di Giovan Battista casoni e le committenze artistiche di padre Angelico Aprosio e del vescovo Mauro Promontorio. Questo il titolo della conferenza che si terrà alle 16 di sabato 9 dicembre nella Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia Alta. La dott.ssa Francesca De Cupis, funzionaria della Sovrintendenza di Genova, descriverà i rapporti tra il fondatore della biblioteca cittadina Angelico Aprosio e i pittori, non solo liguri, del suo tempo.

In particolare, si soffermerà sui ritratti collezionati dal frate, tuttora conservati nell’antica sede di Via Garibaldi, cui si è aggiunta da alcuni mesi, dopo un lungo restauro, la magnifica tela Transito di San Giuseppe, realizzata nel 1680 dal genovese Giovan Battista Casoni, cognato del più noto Domenico Fiasella e buon conoscente di Angelico Aprosio. Nella raccolta aprosiana spicca, nella sala principale, il ritratto dello stesso fondatore nel pieno dei quarant’anni, eseguito nel 1648 dall’artista veneto Carlo Ridolfi. Seguono altri nove personaggi dell’epoca, tra cui l’astronomo Gio Domenico Cassini, raffigurato con il cannocchiale, simbolo dell’indiscussa fama, anch’egli originario dell’estremo ponente ligure; il conte Giovanni Ventimiglia di Sicilia; l’agostiniano Fabiano Fiorato, architetto dei locali nel convento di Sant’Agostino appositamente progettati per ospitare la biblioteca di Angelico; il medico messinese Placido Reina; i nobili genovesi Tommaso Spinola III e Giovanni Nicolò Cavana; lo scrittore Bernardo Morando; l’agostiniano Agostino Paoletti da Montalcino e infine anche uno sconosciuto prelato.

La relatrice sarà introdotta dal professore ventimigliese Giorgio Caudano che evidenzierà l’importanza della valorizzazione del patrimonio artistico, sia sotto l’aspetto culturale, sia inteso come volano per la promozione del territorio e opportunità economica. Con un rapido viaggio attraverso la ricchezza del patrimonio artistico presente all’interno della diocesi ventimigliese, dal Barnaba da Modena conservato a Ventimiglia, al polittico del Canavesio di Pigna, sino alle opere della controriforma che impreziosiscono le chiese del comprensorio, ne sottolineerà l’importanza culturale, ma anche la sinergia che queste possono offrire al settore turistico.

La sede antica dell’Aprosiana, che conserva migliaia di tomi editi tra il XV e il XVIII secolo, è stata riaperta al pubblico lo scorso 5 luglio dopo i complessi interventi mirati alla messa in sicurezza dei locali, al fine dell’ottimale conservazione del famoso patrimonio librario. La biblioteca è sempre visitabile sia su appuntamento, sia nei giorni di apertura al pubblico martedì, giovedì e sabato mattina, dalle 9 alle 12 (Tel. 0184618106 – biblioteca.aprosiana@comune.ventimiglia.it).