Ventimiglia, porto degli Scoglietti: ok dalla giunta comunale alla variante numero 3
Tante le novità: dall’eliporto ai tappeti mobili. La società dovrà rispettare il cronoprogramma
Ventimiglia. Nuova variante per il porto degli Scoglietti: l’ha approvata lo scorso 24 novembre la giunta della città di confine dopo aver visionato il progetto presentato dalla società Cala del Forte srl – Monaco Ports e ricevuto il parere degli uffici. Le modifiche del costruendo porto di Ventimiglia, le cui quote cedute dalla società Cozzi-Parodi sono state acquisite in toto, nel dicembre 2016, dalla società “Porti di Monaco” presieduta da Aleco Keusseoglou, riguardano modifiche minime delle opere a mare (legate all’inserimento di un posto per imbarcazione di 70 metri) e più sostanziali delle opere a terra, dei locali commerciali e dei parcheggi.
In particolare, si legge nella “relazione tecnica generale”, le modifiche sono relative alla “revisione della viabilità di ingresso” e alla “realizzazione di una guardiola per il controllo degli accessi”. In pratica, rispetto alla soluzione precedentemente autorizzata, “la rotonda è stata lievemente traslata verso est, ottimizzando le pendenze e spostando il marciapiedi, a norma disabili, da levante a ponente. Al termine della discesa, nel centro della rampa è stata prevista una piccola guardiola per il controllo degli accessi. Il ponte pedonale che collega i due tronchi della passeggiata di copertura è stato rialzato per consentire un franco di passaggio di 5.20 metri, necessario per l’accesso di barche su autotreni. La passeggiata di copertura è stata conseguentemente adeguata per mantenere la pendenza a norma disabili”.
Modifiche anche per la parte commerciale: “La perdita di volumetria derivante dalla galleria carrabile, necessaria per traslare a monte la viabilità verso il molo sottoflutto, è stata compensata con la riduzione, in alcune zone, dei porticati previsti, prevedendo comunque un camminamento esterno addizionale di 1,50 m; tale soluzione migliora nel contempo la fruibilità dei dehors annessi agli esercizi commerciali. I blocchi servizi sono stati maggiormente distribuiti all’interno del porto, ora sono 5, invece dei 2 autorizzati. La dotazione di spazi per i servizi è ora maggiore, ogni blocco dispone di cabine bagno/spogliatoio indipendenti dotate di docce. Ogni nuovo blocco servizi è associato ad uno spazio per il recupero e la differenziazione dei rifiuti”, è spiegato nel progetto.
Per quanto concerne i parcheggi, invece, la variante in progetto, a fronte di una riduzione di 48 posti auto privati in struttura, “pur garantendo i necessari posteggi pertinenziali per tutte le attività e la possibilità di riconversione della flotta ai numeri della variante 2, prevede l’incremento di 36 posti auto pubblici, sia sulla copertura del porto (+34), sia in banchina (+2)”. Ad essere organizzati in modo differente rispetto all’ultimo progetto approvato, sono i piani del parcheggio sotto il livello di corso Marconi “con una parte a quota banchina (+1.20 m) e una parte ribassata a +0.45 m, livello ben superiore rispetto a quanto autorizzato (-0.70 m rispetto al filo dell’acqua). Tale innalzamento è stato determinato dalle molteplici esperienze gestionali negative che l’attuale concessionaria ha dovuto affrontare in altri siti”. Aumenta il numero dei parcheggi pubblici: se la variante 2 ne prevedeva 121 a livello di corso Marconi e 30 in banchina, con la nuova modifica i posti auto salgono a 187 in totale.
Migliorato l’accesso pedonale al porto con l’inserimento di tappeti mobili“che, dalla quota di corso Marconi, accompagnano i visitatori al livello banchina. Dallo snodo in prossimità della galleria degli Scoglietti si può percorrere uno dei rami della passeggiata, scegliere un’area verde con tematiche differenti, scendere al porto o semplicemente ritirare l’auto nei parcheggi pubblici a disposizione”. Risolti i problemi di variazione di pendenza per l’ascensore inclinato che collegherà il porto al centro storico, mentre la torre servizi “è stata riassemblata, ponendo la parte bassa dell’edificio verso la città e la torre verso il mare in modo da ottenere un minor impatto nelle viste dalla città alta. Il fabbricato è stato inoltre ridotto in altezza, da 4 a 3 piani fuori terra con ulteriore miglioramento dell’impatto ambientale”.
Sulla punta della diga foranea, sorgerà infine un eliporto per “migliorare la connessione del porto con i principali sistemi di comunicazione”.
La giunta Ioculano ha fornito “il proprio assenso alla prosecuzione dell’iter amministrativo della variante al progetto in premessa, variante 3” a patto però che vengano garantite alcune condizioni tra cui quella che l’eliporto venga utilizzato solo per le emergenze e messo a disposizione anche della città 24 ore al giorno senza ulteriori costi per l’amministrazione comunale e che venga mantenuta la tempistica attualmente autorizzata: 7 anni di cantierizzazione più 78 anni di concessione ordinaria demaniale, per un totale di 85 anni. Su quest’ultimo aspetto la società Cala del Forte ha specificato, in una missiva inviata al palazzo comunale, che “qualora il relativo permesso di costruire fosse rilasciato entro la fine del mese di marzo 2018, i lavori potrebbero essere conclusi senza indurre alcun impatto temporale sulla data di fine lavori ad oggi prevista (luglio 2019)”.
“Qualora la sostanziale equivalenza costi-ricavi dovesse prevedere, a seguito di redazione analitica di nuovo PEF in sede di Conferenza dei Servizi, uno sbilancio seppur modesto a favore dei primi”, sottolinea Gian Battista Borea d’Olmo, amministratore della Cala del Forte srl, “La concessionaria si impegna a non richiedere alcun prolungamento del periodo di concessione”.