L'iniziativa |
Scuola
/
Ventimiglia
/

Ventimiglia, l’Istituto Cavour n. 2 celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

27 novembre 2017 | 14:40
Share0
Ventimiglia, l’Istituto Cavour n. 2 celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Ventimiglia, l’Istituto Cavour n. 2 celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Ventimiglia, l’Istituto Cavour n. 2 celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Ventimiglia, l’Istituto Cavour n. 2 celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Ventimiglia, l’Istituto Cavour n. 2 celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Ventimiglia, l’Istituto Cavour n. 2 celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Le insegnanti hanno avvicinato i bambini ad un personaggio leggendario femminile che ha subito ingiustizia e violenza ovvero Lucrezia di Dolceacqua

Ventimiglia. Il 25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne ed il femminicidio. Ogni anno si celebra per ricordare e sensibilizzare tutti su questo tema, per aiutare e far sentire meno sole le donne che hanno subito violenze non solo fisiche ma anche psicologiche.

Quest’anno le insegnanti della scuola dell’infanzia di Via al capo dell’Istituto Cavour n.2 di Ventimiglia diretto dalla dott.ssa Antonella Costanza hanno avvicinato i bambini ad un personaggio leggendario femminile che ha subito ingiustizia e violenza ovvero Lucrezia di Dolceacqua, assumendosi l’onere di raccontare una storia non a lieto fine.
Il percorso di avvicinamento al personaggio di Lucrezia, nell’ambito scolastico, è iniziato dal principio di Ottobre quando la scolaresca è stata condotta a visitare il Castello di Dolceacqua che, con le sue rovine e la sua storia, ha evocato nei piccoli immagini legate ai racconti in classe e che, nel corso dell’unità di apprendimento, si sono tradotte in fantasiosi racconti e disegni: il tutto è stato raccolto in un piccolo libro rilegato.

La giovinetta, catturata, per non soggiacere ali voleri del potente marchese, preferì lasciarsi morire di fame e di sete:
I fatti narrati sono stati ovviamente romanzati ed edulcorati riducendo al minimo l’impatto emotivo che poteva scaturire dalla considerazione su un tema così “ruvido” proprio perchè evoca una violenza crudele: l’attenzione dei piccoli è stata calamitata dal personaggio, vissuto come una martire, che ha combattuto per non subire violenza e per non cedere al sentimento puro che provava per il suo sposo. La risposta dei bambini è stata sorprendente e ben presto Lucrezia è diventata protagonista dei loro disegni liberi e dei loro discorsi addolciti anche dalla immagine del dolce che in occasione di quell’infausto evento le donne del paese decisero di creare a ricordo degli avvenimenti.