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A Ventimiglia 44 anni di “mugugni”, dai buchi nelle strade alla camera mortuaria fuori uso: tutte le richieste all’amministrazione

16 novembre 2017 | 07:13
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A Ventimiglia 44 anni di “mugugni”, dai buchi nelle strade alla camera mortuaria fuori uso: tutte le richieste all’amministrazione
A Ventimiglia 44 anni di “mugugni”, dai buchi nelle strade alla camera mortuaria fuori uso: tutte le richieste all’amministrazione
A Ventimiglia 44 anni di “mugugni”, dai buchi nelle strade alla camera mortuaria fuori uso: tutte le richieste all’amministrazione
A Ventimiglia 44 anni di “mugugni”, dai buchi nelle strade alla camera mortuaria fuori uso: tutte le richieste all’amministrazione
A Ventimiglia 44 anni di “mugugni”, dai buchi nelle strade alla camera mortuaria fuori uso: tutte le richieste all’amministrazione
A Ventimiglia 44 anni di “mugugni”, dai buchi nelle strade alla camera mortuaria fuori uso: tutte le richieste all’amministrazione

Dal 1973, anno della prima edizione della “Pousà d’u mugugnu”, i cittadini non hanno mai smesso di mugugnare

Ventimiglia. Marciapiedi sporchi e rotti, strade scarsamente illuminate, dissuasori sul lungomare “assassini”, distribuzione dei contributi alle associazioni da rivedere, ma anche situazione delle fontane ventimigliesi non proprio splendida, camera mortuaria fuori uso da troppo tempo e interventi migliorativi necessari per il cimitero di Roverino, presenza di topi e cinghiali in città. Senza peli sulla lingua i dieci “mugugnatori” che ieri sera, presso il ristorante Colombo, al civico 85 di via Cavour, hanno esternato i propri “mugugni” davanti al vice sindaco Silvia Sciandra e agli assessori Vera Nesci e Gabriele Campagna. Assente giustificato il sindaco Enrico Ioculano, che non ha potuto partecipare al convivio perché impegnato a Roma in un incontro per l’istituzione della Zona franca urbana. Dal 1973, anno della prima edizione della “Pousà d’u mugugnu“, i cittadini non hanno mai smesso di mugugnare. E se in tutta la Liguria il “mugugno” resta un’arte non disciplinata, a Ventimiglia ormai la tradizione è diventata istituzione. Come in una agorà ateniese, si prenota il turno per parlare e si dice come stanno le cose. Ne più, né meno. Una moderna forma di democrazia dal sapore antico, in cui alla stessa tavola, che non è rotonda solo perché è la forma rettangolare a predominare nei ristoranti, siedono semplici cittadini e amministratori, a tu per tu: i primi senza timore di offendere, che il mugugno si sa, deve essere pungente, e i secondi senza paura di essere “attaccati”. Il primo a mugugnare è stato l’organizzatore della serata, Franco Molinari, che dopo aver espresso la solidarietà del gruppo a sindaco e famiglia per le minacce ricevute, ha iniziato dal capitolo “marciapiedi”. “Ormai lo diciamo tutti gli anni, alla fine non serve neanche più che ci vediamo: vi registriamo un disco e ve lo sentite anche da soli”, ha esordito Molinari, con quella pungente ironia che, come ricordato sopra, è caratteristica del mugugno ligure, “I nostri marciapiedi sono sporchi e rotti, dal teatro comunale al centro di Ventimiglia la situazione è pazzesca”.

Sempre Molinari ha puntato il dito sulla mancata realizzazione, fino ad ora, della “Battaglia di fiori” che “non si fa dal 2013”. L’attenzione si è poi spostata sulla camera mortuaria: “Il comune ha speso dei soldi e la camera mortuaria è ancora inagibile”, per finire sugli aranci amari morti di via Gramsci: “Se le piante non siamo in grado di bagnarle e quindi farle vivere”, ha concluso Molinari, “Allora lasciamole vive ma nei vivai. Inutile comprarle e farle morire”. Per la situazione dei marciapiedi a replicare è stato il vice sindaco Sciandra: “E’ un tasto dolente”, ha ammesso, “Non è sufficiente dire al Comune che bisogna pulire di più perché il Comune non può essere ovunque in qualsiasi momento, quello che chiedo è chi ha un cane si adegui e pulisca”. Per quanto concerne le “buche”, “sono stati assunti a tempo determinato due muratori in forza da quattro mesi che hanno il compito di riparare marciapiedi e buche”, ha detto la Sciandra, “La nostra intenzione, in realtà, è quella di farli nuovi i marciapiedi e non solo di ripararli. Il progetto è stato affidato e riguarderà via Aprosio, l’incrocio con via Roma e via Repubblica via Ruffini”.

“Per la camera mortuaria ci sono stati problemi di infiltrazione che hanno danneggiato i controsoffitti”, ha dichiarato l’assessore Campagna, spiegando il motivo dell’inagibilità. Mentre per il tema più “profano” della “Battaglia di fiori” è stata data una risposta politica: “C’è tutta l’intenzione di riprendere l’evento”. Alla domanda incalzante “Quindi la vedremo o no prima della fine del vostro mandato nel 2019?”, vice sindaco e assessore hanno risposto: “Ce la mettiamo tutta”. E la Sciandra ha aggiunto: “E’ chiaro che non si potrà fare tutti gli anni, ma solo ogni due o tre”.

E’ stata poi la volta di Mirella Biancheri, che oltre a richiedere maggiore sicurezza per via San Secondo, percorsa ad alta velocità e rischiosa per i pedoni, ha segnalato agli amministratori che i cassonetti della spazzatura di via Martinazzi, lasciati spesso aperti dai netturbini, hanno fatto avvicinare persino i cinghiali: “Ce li siamo trovati sotto casa”. “Provvederò”, ha risposto l’assessore Nesci, che ha informato i presenti di star lavorando proprio per migliorare il servizio di igiene urbana, ascoltando dai cittadini e osservandole con i propri occhi, le criticità maggiori. “I dissuasori sul lungomare spaccano le macchine. Quelli di via Roma sono perfetti, ma quelli sul lungomare dissuadono proprio dall’attraversare la via”, ha dichiarato Giorgio Fusaro, “Sono micidiali”. “Da via Dante a via Chiappori e in via Sottoconvento, inoltre”, ha mugugnato sempre Fusaro, “Non c’è un passaggio pedonale visibile tanto che ho rischiato di essere investito da una macchina”. Non si nasconde dietro a un dito il vicesindaco che punta sul lato economico: “I dossi di via Roma costano circa 8mila euro l’uno, quelli sulla passeggiata circa mille, 1500 euro”. Insomma, “a buon intenditor poche parole”, dice il proverbio.

Oltre a chiedere interventi di migliorie per il cimitero di Roverino e offrirsi volontario per un tour alla scoperta delle “pecche”, l’impresario di pompe funebri Gaspare Caramello, ha chiesto un intervento in via Zara: “La scaletta è fatiscente. Propongo di far “adottare” un gradino ai commercianti, come le aiuole: così lo riparano e ci fanno pubblicità”. Da rivedere, secondo Caramello, anche il concorso letterario dedicato alla città di Ventimiglia che quest’anno, per la prima volta, ha visto stravolgere il tema fondante del concorso stesso: la città di confine. “La sede dell’università della terza età necessità di essere sistemata”, ha detto Zorajda Romano, “Altrimenti chiudetela proprio e andiamo a fare lezioni a Bordighera”. La promessa di un intervento repentino è arrivata dall’assessore Vera Nesci, che aveva già affrontato il discorso con il presidente dell’Unitrè Giannina Borelli. “Le fontane della stazione ferroviaria e di largo Torino sono sempre a secco. A che punto sono le cose?”, ha chiesto Marco Scullino.  “La fontana della stazione non è recuperabile e ci dà dei problemi”, ha replicato la Sciandra, “Abbiamo fatto studi per capire se potevamo far girare gli autobus e non ci girano: l’idea del centro e di quella fontana è corretta anche per la prospettiva architettonica. Il problema sono le dimensioni: dovremmo fare una cosa talmente stretta che non ha ragion d’essere, oppure la dobbiamo fare larga però non girerebbe più nessun tipo di autobus in stazione. Quindi le cose sono due: o decidiamo di non far transitare gli autobus oppure creiamo un centro a raso sormontabile”. “Il mio mugugno è per la commissione incaricata di assegnare i contributi alle associazioni”, ha dichiarato Dario Canavese, “A noi del centro storico e dei balestrieri, che tanto abbiamo fatto per la città e che rappresentiamo Ventimiglia con trasferte in diverse città, sono stati elargiti 125 euro e 167 euro. Quando ho incontrato il sindaco gli ho chiesto suggerimenti per come investire queste cifre, se in azioni o in bot. L’anno scorso c’era una assessore, Pio Guido Felici, che ci ha dato 2000 euro”. “Forse si sta confondendo il contributo annuale con quello straordinario”, ha replicato la Sciandra, invitando Canavese a chiedere contributi per le spese sostenute.

Non poteva mancare una frecciata ai cittadini francesi, spesso colpevoli di parcheggiare in modo selvaggio a Ventimiglia. A parlarne è stata Paola Vezzi che alla fine ha chiesto, “ma i vigili dove sono?”. “Sono sotto organico”, ha risposto il vice sindaco, “Dovrebbero essere 31 e sono molti di meno. Poi ognuno ha delle competenze specifiche per cui quelli che girano per le strade sono sempre solo quattro”. Troppo pochi. La serata si è conclusa con un arrivederci al prossimo anno.