Sanremo, accattonaggio in città, pronta la linea dura dell’amministrazione comunale: Daspo e zone interdette
Biancheri: “Lavorare sul regolamento della polizia urbana, nel quale grazie anche al Decreto Minniti, si può vietare l’accattonaggio in alcune zone della città”
Sanremo. L’amministrazione comunale di Sanremo è al lavoro per dare un freno a tutti quelli che quotidianamente chiedono l’elemosina nelle vie del centro cittadino, da via Matteotti a corso Garibaldi tanto per fare un esempio. Spesso e volentieri sono migranti che ospiti in diversi centri della provincia, vengono a Sanremo per racimolare qualche spicciolo, di solito con insistenza e in zone ad alta densità turistica il che non è un bel biglietto da visita.
Qualcuno ha proposto delle ordinanze ma spesso e volentieri sono di difficile attuazione, poi se si parla di elemosina, essa è consentita dalla legge, perchè chi chiede la cosiddetta questua è povero e pertanto si devono applicare i principi di solidarietà. E allora l’amministrazione Biancheri sta correndo ai ripari: “Quello che stiamo facendo – ha detto il sindaco – è lavorare sul regolamento della polizia urbana, nel quale grazie anche al Decreto Minniti, si può vietare l’accattonaggio in alcune zone della città”.
In sostanza la persona che venisse colta nell’atto dell’accattonaggio, può essere allontanata e interdetta da quella zona per almeno 48 ore e in caso di recidività scatterebbe l’ordinanza del questore.
“Il Decreto Minniti – ha spiegato il comandante della polizia municipale Claudio Frattarola -, prevede i Daspo applicati nell’ambito delle stazioni ferroviarie e simili ed attraverso lo strumento del regolamento si possono prevedere altri luoghi in cui vietare questa pratica, fondamentalmente si tratta di decoro urbano e libera fruizione degli spazi pubblici”.
Sul documento oltre al sindaco e al comandante Frattarola ci sta lavorando anche il presidente del consiglio comunale Alessandro Il Grande: “Speriamo di raggiungere questo obiettivo nel prossimo mese compreso il passaggio anche in consiglio comunale. Sono iniziative atte a tutelare la tranquillità dei cittadini e dopo le telecamere questa è una scadenza che come amministrazione ci siamo prefissati”.