Rivieracqua, l’alba del giorno dopo: sì al piano economico per salvare la partecipata

24 novembre 2017 | 13:31
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Rinnovata la fiducia nel Cda dimissionario che per adesso rimane al suo posto

Sanremo. L’alba del giorno dopo per Rivieracqua, nella bufera mediatica e giudiziaria dopo che ieri gli uomini della Guardia di Finanza, coordinati dalla Procura di Imperia, hanno effettuato perquisizioni nella sede imperiese e sanremese del consorzio pubblico.

Questa mattina l’assemblea dei sindaci, con all’ordine del giorno l’approvazione della rendiconto economico nel quale si trovano le simulazioni sulla futura sostenibilità finanziaria della società pubblica e dalla quale si evince come senza il versamento di quanto promesso, da parte dei Comuni soci, nelle casse di Rivieracqua, la gestione del servizio idrico integrato non sarebbe sostenibile.

Diversamente invece se i sindaci – escluso quello di Sanremo, l’unico ad essersi attenuto agli impegni economici con la partecipata – si attenessero al piano di ripartizione dei contributi.

Il documento è in approvazione questa mattina. Prima però i sindaci si sono voluti confrontare su quanto successo ieri, dopo che è emersa la nuova indagine a carico del presidente Massimo Donzella, della consigliera Sonia Balestra e dell’ex direttore generale Gabriele Saldo per le ipotesi di spese ingiustificate e mancata regolare tenuta del libri sociali.

I presenti (il numero legale è stato mantenuto per il rotto della cuffia), si sono dichiarati tutti per l’acqua pubblica, convinti che nessuna alternativa sarebbe perseguibile qualora la società consortile dovesse capitolare.

Ferma la posizione del Comune di Imperia, che attraverso il suo nuovo vice sindaco Guido Abbo, ha rimarcato le difficoltà del rapporto tra Amat e Rivieracqua, proponendo una riflessione sull’ingresso della società come asset nella compagine sociale. Ha poi annunciato che il Comune capoluogo prenderà altro tempo prima di procedere al conferimento, “perché ci sono questioni da approfondire”.

Il sindaco di Riva Ligure Giorgio Giuffra ha invece segnalato come si debba lavorare per far emergere Rivieracqua dalle notizie di stampa sulle inchieste e ha rilanciato l’importanza di una presenza maggiore dei sindaci, visto che spesso alcune decisioni importanti, come quella della nomina del terzo membro del Cda, non si riescono a prendere per mancanza del numero legale.

Giacomo Chiappori, primo cittadino di Diano Marina, ha chiesto la nomina di persone competenti “senza tessere di partito” e ha fatto notare punti deboli del piano economico presentato.


Anche il sindaco di Taggia Mario Conio è intervenuto sull’incapacità dimostrata di non riuscire a prendere delle decisioni, pur confermando l’importanza di una gestione pubblica in ossequio al referendum popolare del 2011.

Anche il presidente della Provincia Fabio Natta, in qualità di sindaco di Cesio e rappresentante di altri piccoli Comuni, ha partecipato all’assemblea. “La Provincia – ha detto – è impegnata a fare il suo e ieri c’è stato il passaggio, ricco di significato fortemente politico, che ha portato alla decisione assunta in consiglio provinciale di sostegno al percorso di Rivieracqua.”

E’ arrivato in conclusione il via libera alla relazione economica, con il voto favorevole dei sindaci che così si impegnano a versare il 50% del dovuto, necessario per il sostenimento economico di Rivieracqua. Altra assemblea il prossimo 11 dicembre, data fino alla quale, “dulcis in fundo”, è stata rinnovata la fiducia al Cda che quindi rimane al suo posto.

(interviste di Luca Simoncelli)