Mandria di bovini fuori controllo da mesi semina il caos a Evigno: sotto accusa un allevatore di Diano San Pietro

9 novembre 2017 | 12:23
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Mandria di bovini fuori controllo da mesi semina il caos a Evigno: sotto accusa un allevatore di Diano San Pietro
Mandria di bovini fuori controllo da mesi semina il caos a Evigno: sotto accusa un allevatore di Diano San Pietro
Mandria di bovini fuori controllo da mesi semina il caos a Evigno: sotto accusa un allevatore di Diano San Pietro
Mandria di bovini fuori controllo da mesi semina il caos a Evigno: sotto accusa un allevatore di Diano San Pietro
Mandria di bovini fuori controllo da mesi semina il caos a Evigno: sotto accusa un allevatore di Diano San Pietro
Mandria di bovini fuori controllo da mesi semina il caos a Evigno: sotto accusa un allevatore di Diano San Pietro

Contro di lui ci sono già due ordinanze del sindaco di Diano Arentino Giacomo Musso, che gli intimano di provvedere agli armenti

Diano Arentino. Spunta un un presunto responsabile nella vicenda della mandria allo stato brado che imperversa da mesi per la frazione di Evigno.

Si tratta di un anziano allevatore di Diano San Pietro, proprietario, insieme a nipote ed ex moglie di più di un centinaio di capi di bestiame, tra i quali quelli che stravolgono la vita del piccolo borgo montano del golfo dianese. Contro di lui ci sono già due ordinanze del sindaco Giacomo Musso, che gli intimano di provvedere agli armenti. Inoltre, datato lo scorso 4 settembre, c’è un esposto presentato da più di 30 residenti della frazione alla Stazione Carabinieri Forestale di Imperia.

Ecco il testo del documento:

TENUTO CONTO

– che gli animali permangono abbandonati, senza controllo e liberamente vaganti su tutte le strade della frazione Evigno, pubbliche e private, costituendo serio pericolo per l’incolumità delle persone: le vacche allo stato brado hanno partorito e con i vitelli sono assai pericolose: il figlio del sig. Sciandini, un minorenne di 17 anni, ha rischiato di venir calpestato dalla mandria alcuni giorni fa e regolarmente auto, moto e ciclisti rischiano di trovarsi in difficoltà per evitare i capi in mezzo alle strade e alle case.
– che un toro permane da giorni vagante e solitario in tutto il comprensorio della fraz. Evigno, nutrendosi di ogni genere di pianta e distruggendo al suo passaggio, vista la mole, ogni genere di coltura (interi alberi completamente abbattuti alla radice e auto danneggiate al semplice contatto con l’animale che non teme di entrare nelle proprietà private). Trattasi di animale pericoloso che i Carabineri, più volte avvisati, non hanno saputo arginare e rendere inoffensivo, dicendo di non essere attrezzati per tale compito. Il Comando Forestale è stato altresì informato circa i numeri presenti sulle marche auricolari di alcuni animali da noi fotografati con teleobiettivo.
– che attualmente tutti i turisti e residenti nella Fraz. Evigno sono sottoposti a pressioni psicologiche notevoli, visto che ogni sera e, ormai anche nelle altre ore del giorno, la mandria di vacche con vitelli ed il toro si spostano senza problemi nelle strade pubbliche, in tutte le campagne e giardini privati, annientando orti, frutteti e intimorendo in particolare i bambini e gli anziani, arrecando grossi ostacoli alla libertà di movimento e di fruizione della normale libertà di godere del diritto alla proprietà privata: nessuno può coltivare, né esercitare liberamente le normali attività rurali,
– che gli escrementi degli animali sono presenti abbondantemente su tutte le strade della frazione e in ogni angolo delle proprietà private, costituendo motivo di deturpazione dell’ambiente e serio pericolo per la salute degli abitanti e l’igiene pubblica,
– che pertanto sussiste un oggettivo pericolo per la privata e pubblica incolumità non fronteggiabile con gli ordinari strumenti di amministrazione attiva e, conseguentemente, sussiste la necessità improcrastinabile di tutela dei preminenti diritti delle persone.

CHIEDIAMO
un urgente intervento risolutivo da parte del servizio preposto affinché detti animali vengano resi inoffensivi e consegnati ad idonea custodia in tempi brevissimi, onde evitare danno maggiore a persone e cose.
Tanto si segnala richiedendo un’immediata ed efficace attivazione dei preposti servizi, anche ai sensi di quanto previsto dall’art. 328 del codice penale, al fine dell’immediata tutela dei beni e della sicurezza nostra e pubblica e affinché si valuti ogni eventuale sussistenza di fattispecie penali, per le quali ci consideriamo in qualità di persone offese.