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“Ligure, parla a to lenga”, lingua e bandiera: due proposte di legge da votare, ad Olivetta San Michele se ne discuterà in consiglio

11 novembre 2017 | 18:22
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“Ligure, parla a to lenga”, lingua e bandiera: due proposte di legge da votare, ad Olivetta San Michele se ne discuterà in consiglio
“Ligure, parla a to lenga”, lingua e bandiera: due proposte di legge da votare, ad Olivetta San Michele se ne discuterà in consiglio
“Ligure, parla a to lenga”, lingua e bandiera: due proposte di legge da votare, ad Olivetta San Michele se ne discuterà in consiglio
“Ligure, parla a to lenga”, lingua e bandiera: due proposte di legge da votare, ad Olivetta San Michele se ne discuterà in consiglio

Il comune della Val Roya è un’isola linguistica occitana

Olivetta San Michele. Sono state inserite nel bollettino ufficiale della Regione Liguria due proposte di legge per riconoscere la lingua ligure come ufficiale e adottare la croce di San Giorgio come bandiera della Liguria. L’idea è nata da un’associazione culturale genovese che si chiama “Che l’inse!”, presieduta da Andrea Acquarone, un giovane attivista – come racconta Primocanale – nel campo della linguistica e delle tradizioni liguri e prossimamente potrebbe già approdare in consiglio regionale per la sua approvazione.

I liguri minoranza linguistica? Sarebbe un modo secondo gli ideatori dell’iniziativa di ricevere qualche soldo da Roma, un po’ come avviene in Friuli Venezia Giulia per i ladini o sloveni. Insomma Ligureparla a to lenga, un po’ come è avvenuto in altre regioni dello stivale come Lombardia, Campania e Veneto, proprio per tutelare questo patrimonio linguistico e culturale.

La seconda proposta è quella di cambiare il vessillo regionale, con la croce di San Giorgio antico emblema della Repubblica di Genova.

Ebbene ad Olivetta San Michele queste due proposte di legge regionale approderanno nel consiglio comunale del 13 novembre prossimo. Il comune della Val Roya è un’isola linguistica occitana, infatti è l’unico paese della Liguria per il quale è stata formalmente deliberata l’appartenenza alla minoranza linguistica storica occitana. Dallo scorso maggio infatti persino i matrimoni civili vengono celebrati in lingua occitana, una strategia di tutela della parlata d’oc, la quale trova viva concretizzazione nel tradizionale appuntamento estivo della Festaoccitana.

“Siamo una minoranza linguistica – ha detto Adriano Biancheri – sindaco di Olivetta San Michele – è interesse usufruire di questa legge per divulgare e tutelare la nostra lingua. Un testo che si sposa bene con la nostra identità, unica in provincia e in regione”.