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Le olive che cadono dai rami una bella poesia regalata dalla natura

1 novembre 2017 | 06:41
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Le olive che cadono dai rami una bella poesia regalata dalla natura

Un bel salto a testa in giù per poi atterrare con sobbalzi pari alla poesia di Aldo Palazzeschi

Cervo. Che dice la pioggerellina di olive, che picchia argentina sulle verdi reti del Risorso, sui sassi aguzzi dei maxei, sull’arancio e sul cachi ornati di foglie d’oro? Mi perdonerà il conterraneo poeta Angiolo Silvio Novaro se ho scritto questa cover, mutuandola dai suoi versi. D’altronde anche lui amava produrre l’oro giallo dell’oliva taggiasca.

Eccole dunque le olive tuffarsi come gocce di pioggia dai rami. Un bel salto a testa in giù e clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchette, eccole atterrare con sobbalzi pari alla poesia di Aldo Palazzeschi.

Due poeti e se permettete mi aggiungo in tutta umiltà, per creare questa atmosfera onirica. Ogni saltello d’oliva genera un eco e la poesia è un eco, che pizzica le corde del cuore, e scrive con esse una musica, il suo desiderio di trascenderle