L’alpinista imperiese Lorenzo Gariano è tornato in Asia ai piedi del Lhotse che scalò 13 anni fa
Il suo selfie sotto quella maestosa montagna lo hanno visto gli amici e i parenti; lui segue da vicino il dramma del terremoto nepalese
Imperia. Fa sempre un certo effetto tornare nei posti dove si è già stati tanti anni fa. E deve essere stato ancor più emozionante per l’alpinista di Poggi di Imperia Lorenzo Gariano tornare ai piedi del Lhotse che aveva scalato nel 2003, una delle sette cime più alte del mondo.
Il suo selfie sotto quella maestosa montagna lo hanno visto gli amici e i parenti ora che Gariano è tornato in quella che ha sempre definito la sua seconda casa, l’Asia. La solidarietà per il popolo nepalese piegato dal terremoto che negli anni scorsi aveva distrutto moltissimi villaggi e seminato morte anche a Kathmandu, almeno da parte sua, è sempre viva.
Il Lhotse, tanto per la precisione, è la quarta montagna più alta della Terra con i suoi 8.516 m s.l.m. È composto da tre vette ed è collegato direttamente all’Everest tramite il Colle Sud. Lo stesso Gariano ricorda a Riviera24.it che “scalare questa montagna è più difficile dell’Everest. Più ripido e senza corde fisse. Tra l’altro ero il secondo o terzo italiano in vetta nel 2003 a 8511 metri, la quarta montagna più alta del mondo”.