Il medico di Imperia Alberto Razeto porterà la violetta in Antartide
Furlani incontrerà Razeto per definire gli ultimi dettagli di questa originale missione
Imperia. Da Villanova d’Albenga al Polo Sud. Un po’ come portafortuna, ma anche per esperimento e per promuovere un’eccellenza della produzione floricola locale. La violetta villanovese, presto, finirà in Antartide. Merito dell’associazione La donna delle violette e dello scultore Flavio Furlani che da tempo è impegnato nella valorizzazione della coltivazione di questa tipicità made in Villanova. Per anni veniva venduta nell’odierna piazza Mazzini e che successivamente si decise di spostarla nella zona porticata detta “Barbacana”.
Di questa missione dall’altra parte del mondo l’artista ed ex fotografo, stimato in tutta la Piana albenganese, ne ha parlato con il dottor Alberto Razeto. Il professionista di Imperia sarà il primo medico ligure a mettere piede nella base «Concordia» al Polo Sud. Partirà per una missione di lavoro della durata di un anno il prossimo 18 novembre e farà parte di un’équipe di scienziati, ricercatori e studiosi selezionati dall’Enea.
«Non è possibile portare vasetti di pesto – dice sorridendo il medico che da 15 anni è in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Imperia – ma le violette di Villanova d’Albenga, quelle in valigia ci stanno insieme ad un ebook pieno di libri da leggere ed altri effetti personali per questo lungo periodo di lavoro». Alberto Razeto infatti resterà per un anno lontano da casa e vivrà ad una temperatura di –80°. Trascorrerà Natale, Capodanno e Pasqua nella stazione italo-francese in Antartide a 3.233 metri sul livello del mare gestita dall’Enea e lì troverà posto anche un mazzetto di violette di Villanova.
«Dall’altra parte del mondo scatterà delle foto con la nostra violetta e per noi sarà un validissimo contributo promozionale visto che siamo impegnati nella valorizzazione di una storica coltivazione simbolo del paese», spiega Furlani che incontrerà Razeto per definire gli ultimi dettagli di questa curiosa missione. Il medico inviato al Polo Sud dovrà assicurare gli interventi di primo soccorso e l’assistenza sanitaria al personale impegnato nelle attività scientifiche.