Giornata dell’Unità Nazionale e Forze Armate, Vallebona celebra il 4 novembre

4 novembre 2017 | 13:53
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Giornata dell’Unità Nazionale e Forze Armate, Vallebona celebra il 4 novembre
Giornata dell’Unità Nazionale e Forze Armate, Vallebona celebra il 4 novembre
Giornata dell’Unità Nazionale e Forze Armate, Vallebona celebra il 4 novembre
Giornata dell’Unità Nazionale e Forze Armate, Vallebona celebra il 4 novembre
Giornata dell’Unità Nazionale e Forze Armate, Vallebona celebra il 4 novembre

Domenica 5 novembre la celebrazione continuerà alle 11 con la santa messa in Oratorio e con la processione di San Carlo

Vallebona. Oggi è la Giornata dell’Unità Nazionale e Forze Armate e anche Vallebona ha ricordato il 4 novembre, giorno in cui finì il primo conflitto mondiale. Un evento che ha segnato in modo profondo e indelebile anche gli abitanti del paese.

Un gruppo di persone si sono infatti riunite questa mattina in Piazza XX Settembre insieme ai partigiani, alle autorità ed a un membro della banda musicale per ricordare un pezzo della storia d’Italia. All’evento hanno infatti partecipato il vicesindaco Ingrid Marchot e il parroco don Salvatore Crisopulli. Dopo la commemorazione dei caduti e la deposizione della corona d’alloro al Monumento dei Caduti, il colonnello Riccardo Lanteri ha sottolineato ciò che non si apprende dai libri di storia: “Ho intervistato molte persone che hanno vissuto la prima Grande Guerra e ciò che ha fatto sopravvivere gli uomini in trincea alla prima guerra mondiale non è stato un sentimento di aggressività che incute odio, visto che questo sentimento era assente. Quello che gli uomini hanno provato è stato sconforto, fame, freddo, la mancanza della famiglia, dovettero combattere contro animali fastidiosi come le pulci, i pidocchi e i ratti, ma non vi era odio. Questa è una nota positiva fondamentale ma che purtroppo non viene mai citata nei libri di storia. La prima guerra mondiale è stata vinta grazie ad uno spirito di rinascita e grazie alla fame dei nostri nemici. Quello che in pochi sanno è che gli austriaci non pesavano più di 50 kg, perciò avevano fame e noi dopo Caporetto siamo stati aiutati molto dagli americani perché ci hanno portato cibo e armi”. E’ stata anche mostrata la mazza ferrata, un’arma che venne utilizzata per trafiggere il corpo o trapassare il cranio degli uomini che erano in trincea, dopo essere stati storditi dal gas, durante uno degli attacchi che i soldati italiani hanno dovuto affrontare in guerra sul monte San Michele. Tra i 24 uomini di Vallebona caduti durante la Prima Guerra Mondiale fortunatamente nessuno ha dovuto subire questo straziante trattamento.

Domani, domenica 5 novembre, la celebrazione continuerà alle 11 con la santa messa in Oratorio e con la processione di San Carlo. A seguire in Piazza XX Settembre vi sarà la resa degli onori al Monumento ai Caduti con il discorso delle autorità.