De Iaco e le telefonate dal carcere: “Il cellulare l’ho avuto dai sudamericani”

8 novembre 2017 | 10:35
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De Iaco e le telefonate dal carcere: “Il cellulare l’ho avuto dai sudamericani”

Dalla cella effettuava telefonate estorsive per un debito di un’auto acquistata

Sanremo. Telefonate estorsive dal carcere di Valle Armea effettuate da Andrea De Iaco, 43 anni, imputato in un processo in corso a Imperia da un cellulare che era stato usato inizialmente da detenuti sudamericani.
“Il telefono? Lo ricevuto da detenuti sudamericani – ha detto De Iaco in aula rispondendo alle domande del pm Bogliolo – Li avevano acquistati loro e io ne avevo avuto uno col quale telefonavo”. In aula ha risposto anche alla questione relativa alle telefonate riferite ad un debito per un’auto venduta, una Bmw X5, e non pagata per una somma iniziale di 55 mila euro. Ma sul caso della macchina ha testimoniato anche un altro detenuto Emilio Riggi:”Dovevamo pagare l’auto 50 mila euro e pagarla con rate da 5 mila euro. Io la mia. Io la mia parte l’avevo pagata, 25 mila euro. Bianco Sante, il mio figlioccio avrebbe dovuto restituire la parte rimanente”. Il processo riprenderà il 24 novembre.

De Iaco è attualmente in prigione: deve scontare una condanna a otto anni e undici mesi per usura ed estorsione. Per le telefonate estorsive era scattata quindi una nuova ordinanza di custodia cautelare, ma era state avviate indagini per capire come il cellulare era entrato in prigione, primo caso noto in provincia di Savona.

A tradire De Iaco era stata una telefonata fatta ad una donna sbagliata. A rispondere era stata la moglie di un carabiniere che aveva avvertito il marito. A difendere De Iaco sono gli avvocati Andrea Vernazza e Nicola Ditta.