Il commento |
Imperia
/
Politica
/

Crisi in Comune, Capacci: “Non so cosa succederà all’amministrazione da qua alla sua scadenza naturale”

23 novembre 2017 | 14:34
Share0
Crisi in Comune, Capacci: “Non so cosa succederà all’amministrazione da qua alla sua scadenza naturale”

“E’ sicuramente necessario un azzeramento della giunta, non per mancanza di fiducia nei confronti di chi è rimasto, ma per una questione tecnica”

Imperia. “Mi dispiace dal punto di vista umano” – ha dichiarato il sindaco Carlo Capacci dopo aver ricevuto le dimissioni da parte dei quattro assessori in capo al Pd Giuseppe Zagarella (vicensindaco), Enrica Chiarini, Fabrizio Risso e Giuseppe De Bonis. “Sono stati quattro anni e mezzo di collaborazione proficua, ma purtroppo le dinamiche della politica, che è un mondo che io non conosco e più passa il tempo più mi stupisce perché accadono cose che vanno oltre l’umana comprensione, hanno fatto sì che abbiano rassegnato le dimissioni. Li ringrazio per il lavoro svolto”.

“Non so cosa succederà all’amministrazione da qua alla sua scadenza naturale”, ha aggiunto Capacci, “Spero che abbiano a cuore la città e mi consentano di arrivare a fine mandato. Il comune di Imperia dal 2012 si trova in situazione finanziaria abbastanza critica: siamo chiamati spesso dalla corte dei conti a riferire sullo stato di avanzamento del risanamento che questa amministrazione sta portando avanti. Se venisse un commissario io credo che la prima cosa che farebbe sarebbe quella di dichiarare il dissesto economico dell’ente con la conseguenza che nei prossimi dieci anni, minimo, ci sarebbe un piano di risanamento economico che impedirebbe di fare investimenti sulla città”. Capacci ha assegnato temporaneamente l’incarico di vicesindaco all’assessore Guido Abbo, ma ha aggiunto: “E’ sicuramente necessario un azzeramento della giunta, non per mancanza di fiducia nei confronti di chi è rimasto, ma per una questione tecnica”. In questo modo, in pratica, verrà diminuito il numero dei componenti della giunta. “Si proseguirà poi con la ridistribuzione delle deleghe”.