Crisi in Comune, Capacci: “Io non mi dimetto, continuo a lavorare per la città”
Il primo cittadino è categorico: “Gli imperiesi mi hanno votato e sono stato eletto, non gli volto le spalle”
Imperia. La crisi politica di Imperia è un continuo scontro al vertice. O meglio all’ex vertice, tra Pd e Capacci. La fine del matrimonio è arrivata ieri quando quattro assessori del Partito Democratico hanno depositato all’ufficio protocollo le loro dimissioni.
Questa mattina Antonio De Bonis ha fatto capire, indirettamente al sindaco, che non ha più l’appoggio del Pd. Un punto fermo per convincerlo a dimettersi. Ma Carlo Capacci, sindaco di Imperia, non è per nulla intenzionato a mollare la prese. “Resto al mio posto perchè quando gli imperiesi quattro anni fa avevano deciso di votarmi e quindi ero stato eletto avevo preso un impegno con ognuno di loro. Non sarebbe educato mollare ora che mancano 5-6 mesi alle prossime amministrative. Qualcuno ha deciso di fare un passo indietro. Io non lo ritengo necessario”.
E se a Capacci gli si chiede se la questione Rivieracqua sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, lui non esita a rispondere che “quello è stato solo un pretesto. Io ho solo detto di attendere prima di consegnare 63 mila euro a Rivieracqua. Non ho detto che questa operazione deve essere congelata per sei mesi o sette anni”.