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Cia Liguria, PSR: “Dopo la protesta in Regione tanti altri giovani chiedono di andare avanti”

8 novembre 2017 | 18:37
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La domanda: “Possiamo veramente fidarci che i fondi del PSR destinati al futuro delle imprese e ai primi insediamenti, avranno veramente il nulla osta?”

Liguria. La protesta della scorsa settimana dei giovani agricoltori iscritti a Cia Liguria in Consiglio Regionale sta creando un effetto domino. Negli uffici di Cia su tutto il territorio regionale è infatti cominciata una visita costante di giovani che chiedono tutti la stessa cosa: possiamo veramente fidarci che i fondi del PSR destinati al futuro delle imprese e ai primi insediamenti, avranno veramente il nulla osta come promesso dai capigruppo dei partiti e dall’assessore Stefano Mai?

“Pensavamo di aver portato già tanti giovani in Consiglio Regionale – spiega Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria – Abbiamo scoperto che molti altri aspettavano questa nostra azione per smuovere una situazione ingessata che bloccava e blocca la realizzazione dei loro sogni d’impresa. I profili Social e quelli personali dei ragazzi intervenuti in Consiglio Regionale hanno fatto il resto: la percezione che più giovani ci sono a chiedere tempi certi, più le possibilità di soluzione aumentano, ha dato vita ad un fenomeno di passa parola che mai avevamo visto. I nostri uffici sono subissati di richieste”.

Cia Liguria ha ricordato a tutti i partiti che ci sono 648 domande per un totale di 45 milioni di euro di investimenti aziendali. Richieste che continuano a rimanere bloccate tra istruttorie senza fine e nulla osta che non arrivano nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale.

L’incontro in Consiglio Regionale si era concluso con un Ordine del Giorno sottoscritto da tutti i gruppi politici e votato all’unanimità in Consiglio Regionale, che impegna il presidente della Giunta regionale e l’assessore competente a mettere in atto strumenti – anche straordinari – che consentano di valorizzare le istruttorie e il rilascio delle autorizzazioni di spesa, eventualmente anche utilizzando risorse umane esterne all’Ente. E ad avvalersi quanto prima del sistema informatico mutuato dalla Regione Marche.

“Sono impegni messi nero su bianco – conclude Aldo Alberto – Noi controlleremo settimanalmente che vengano rispettati. Ogni giorno c’è qualche giovane in più che ce lo chiede”.