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Cala ancora la produzione totale di rifiuti urbani in Liguria, in fondo alla classifica

4 novembre 2017 | 11:29
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Cala ancora la produzione totale di rifiuti urbani in Liguria, in fondo alla classifica

E’ Genova a guidare con 443.995 tonnellate, distanziate tutte le altre: Savona 170.175, Imperia 128.584, La Spezia 112.654

Cala ancora la produzione totale di rifiuti urbani in Liguria: secondo il rapporto Ispra 2017 e pubblicato da Bj Liguria l’anno scorso sono state 845.407 le tonnellate prodotte in Liguria, contro le 872 mila dell’anno precedente. Un dato in controtendenza rispetto al resto d’Italia, in cui la produzione è tornata a crescere. Comunque un crollo rispetto al 2012, quando erano 918.744. Solitamente la produzione di rifiuti è proporzionale alla crisi o alla ripresa economica: è significativo che oltre alla Liguria (-3,1%) sono solo due le regioni dove si è verificato questo calo nel 2016: Molise e Calabria (-1,2% per entrambe).

In Liguria cala anche la produzione procapite da 555,3 kg a 540,1, un valore comunque più alto rispetto alla media del Nord (510,2) e nazionale (497,1). Sono solo cinque in tutto le regioni in cui c’è una valore procapite superiore alla media nazionale (oltre alla Liguria, Valle d’Aosta, Umbria, Lazio e Marche).

Il dato della raccolta differenziata è da regione del Sud: 43,7%, solo sei regioni fanno peggio, ma dal 2012 la crescita è stata di 13 punti percentuali (6 rispetto al 2015), il dato però è ancora lontano addirittura dall’obiettivo del 2009. La Liguria è anche l’unica regione del Nord Italia che ha una raccolta differenziata procapite inferiore alla media nazionale: 236 kg (erano 210 nel 2015), contro 261 kg.

Entrando nel dettaglio delle province, la più virtuosa è quella della Spezia, con una raccolta differenziata del 54,7%, seguita da quella di Savona (49,7%), Genova (40,1%) e Imperia (38,3%). In fatto di produzione è Genova a guidare con 443.995 tonnellate, distanziate tutte le altre: Savona 170.175, Imperia 128.584, La Spezia 112.654.

Irrisoria, rispetto ad altre regioni, la quantità di rifiuti portati a compostaggio: 22.754 tonnellate la quantità autorizzata, per un totale di rifiuti trattati di 21.635, comunque un incremento notevole dei quantitativi gestiti (+15,9%) grazie alla riattivazione di un impianto in provincia di Genova. Cinque in tutto gli impianti operativi. È cresciuta anche la frazione organiza da raccolta differenziata: da 17.117 tonnellate a 19.942 (+16,5%).

In crescita anche il trattamento integrato anaerobico/aerobico dei rifiuti, grazie all’attivazione di un impianto (l’unico) in provincia di Savona: una quantità autorizzata di 30 mila tonnellate, 20.990 il totale di rifiuti trattati, per una differenziata di frazione organica di 18.182 tonnellate.

Quattro gli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani: su 598 mila tonnellate autorizzate, ne sono stati trattati 240.969. Un incremento del 151% sulla quantità e del 143,6% sull’indifferenziato perché nel 2015 c’erano tre impianti in meno.

La chiusura di Scarpino ha ridotto la quantità di rifiuti smaltiti in discarica senza trattamento preliminare, ma la percentuale è ancora alta: vicina al 20%, non viene però calcolato il peso dei rifiuti smaltiti in discariche di altre regioni. Nel 2016 la percentuale di rifiuti smaltiti in discarica era di 144 tonnellate per mille abitanti su una produzione di 845 (il 17%), quando con Scarpino aperta erano 386 su 894 (43%). Il dato procapite supera gli 80 kg.