Fatture non pagate per 1,5 milioni, Amat Spa ha chiesto il fallimento di Rivieracqua
Provvedimento per tutelare la società partecipata del comune già avvisato dell’istanza presentata in tribunale
Imperia. Una richiesta di fallimento di Rivieracqua Scpa, azienda che come noto, che gestisce il ciclo idrico integrato provinciale. A bussare alla porta del tribunale di Imperia è stata l’Amat di Imperia. Un’istanza che arriva a conclusione della riunione del CdA della Spa imperiese. Provvedimento necessario per tutelare la società partecipata del comune a fronte di quasi un milione e mezzo di fatture non pagate. Saranno ora i giudici a decidere se accogliere o meno la richiesta di fallimento.
Nel frattempo una segnalazione di tutta la vicenda è stata comunicata al sindaco Carlo Capacci dalla presidenza dell’Amat che ne ha dato notizia in consiglio comunale.
Quello che sarebbe emerso è un quadro difficile: Rivieracqua deve ad Amat il denaro per la fornitura di acqua per il Golfo dianese e Andora e già nel dicembre scorso l’ex municipalizzata imperiese era ricorsa a una richiesta di sequestro per costringere la società pubblica ad onorare i suoi debiti. All’epoca le fatture erano state saldate, ma poi Rivieracqua ha nuovamente smesso di pagare e Amat quindi ha optato per la più drastica delle soluzioni.
Resta anche da capire quale sarà la reazione da parte dei comuni (praticamente tutti) che hanno aderito alla società pubblica, molti dei quali si sono già detti insoddisfatti del servizio reso dalla stessa. La richiesta di fallimento potrebbe quindi scatenare una reazione a catena devastante, tale da mettere in discussione la futura gestione del ciclo idrico provinciale e con essa anche la presa in carico del depuratore di Imperia da parte di Rivieracqua e il collettamento dell’impianto con il Golfo dianese. Nessun commento arriva né da parte del sindaco né da parte del presidente Barbara Pirero.