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Amat chiede il fallimento e l’arrivo di un commissario ad acta

17 novembre 2017 | 14:09
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La guerra dell’acqua di Imperia con i riflessi politici e la giunta agli sgoccioli

Imperia. “Tanto premesso e alla luce dell’ingiustificata inerzia dell’Ente di Governo dell’ATO rispetto alle criticità segnalate, la scrivente società invita la Regione Liguria, previa diffida alla Provincia di Imperia, a nominare un commissario ad acta per l’esercizio dei poteri, fermo il diritto di AMAT S.p.A. al risarcimento di tutti i danni patiti”. Una lunga lettera indirizzata al tribunale per chiedere il fallimento di Rivieracqua. A presentarla è l’Amat Spa che vanta un credito di oltre un milione di euro.

La guerra dell’acqua ha avuto conseguenze politiche devastanti tanto che la giunta è arrivata al capolinea con 4 assessori del Pd pronti a lasciarla.

E leggendo la richiesta di fallimento della Scpa dopo che Amat lo ha detto apertamente che non è in grado di un adeguato standard di servizio si legge anche: “La perdurante situazione di incertezza conseguente al mancato tempestivo avvio delle procedure di subentro, di cui la scrivente da lungo tempo si duole ha costretto Amat, pur in assenza di un formale titolo concessori, a proseguire nella gestione del S.I.I.senza potersi valere degli aggiornamenti tariffari previsti per i gestori in esercizio e, pertanto, senza poter rispettare il principio di full cost recovery, previsto dalla nominativa di settore”.

Altro affondo: “L’impossibilità di garantire un corretto equilibrio tra i crescenti costi di esercizio e i ricavi conseguiti presso l’utenza ha comportato l’insorgere di una rilevante tensione finanziaria, cui la società ha dovuto far fronte con ogni mezzo a propria disposizione. La situazione è ulteriormente aggravata dalla reiterata e persistente inadempienza di Rivieracqua rispetto al pagamento dei corrispettivi dovuti ad AMAT S.p.a. per la fornitura di acqua all’ingrosso, i quali sono liquidati solo saltuariamente e secondo le disponibilità di cassa della debitrice (nonostante la transazione intervenuta tra le parti rispetto alla tariffa da applicare e le dilazioni concesse)”.

Quindi l’ultima stoccata dove Amat “adotterà senza ritardo tutte le iniziative necessarie, da un lato, alla protezione dell’attivo patrimoniale e alla tutela dei creditori sociali, anche attraverso procedure concorsuali c/o concordatarie e, dall’altro, a conseguire — presso gli enti responsabili — il risarcimento di tutti i danni patiti e patiendi per causa del mancato subentro”.