Ventimiglia, un’ondata di tunisini “poco raccomandabili” all’origine dell’ordinanza anti-alcolici
Il sindaco Ioculano fa chiarezza sulla genesi del discusso documento
Ventimiglia. Il sindaco Enrico Ioculano fa chiarezza. Il primo cittadino della città di confine respinge al mittente le accuse e le critiche inerenti all’ordinanza di vendita di alcolici dopo le 19.30 e del loro consumo nei luoghi pubblici.
“L’ordinanza è stata resa necessaria per via dell’arrivo di personaggi poco raccomandabili – spiega il sindaco – un’ondata di tunisini i quali dopo il fermo di polizia non vengono trasferiti nel Cie di Taranto ma direttamente rimpatriati in Tunisia. La polizia e le forze dell’ordine in generale stanno facendo un grande lavoro di controllo del territorio cittadino e di questo li ringrazio”.
“Pertanto – prosegue Ioculano – se vogliamo scherzare: scherziamo. Ma è bene sottolineare che non si sta creando alcun tipo di danno nei confronti dei cittadini e degli esercenti. Anzi, con quest’ultimi ci siamo riuniti prima del varo dell’ordinanza ed erano favorevoli. Per tutelare il decoro urbano e la sicurezza a Ventimiglia, in base ai miei poteri da sindaco, seguiranno altre ordinanze, perchè l’obiettivo primario mio e dell’amministrazione è quello di garantire sicurezza”.
E sul commento della consigliera del M5S Silvia Malivindi, il sindaco liquida così la questione: “Si potrebbe evitare di dire stupidaggini, è una sua mozione che in consiglio abbiamo approvato. Io comunque, se la consigliera vuole, sono sempre aperto al confronto”.