Ventimiglia, polizia arresta afghano: era coinvolto in indagine su traffico di migranti

6 ottobre 2017 | 17:33
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Ventimiglia, polizia arresta afghano: era coinvolto in indagine su traffico di migranti

Colpito da divieto di dimora, che non aveva mai rispettato: ora è in carcere

Ventimiglia. Nella serata di ieri gli agenti del commissariato di Ventimiglia hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura di Imperia nei confronti di un afghano, il 21enne Mohammad Emran Tanha che, nonostante un divieto di dimora in provincia, soggiornava nella città di confine.
 L’uomo era rimasto coinvolto nell’indagine portata avanti dalla squadra mobile della polizia imperiese, al comando del vice questore Giuseppe Lodeserto, che insieme alla squadra mobile di Cremona aveva sgominato una banda di trafficanti di uomini. A seguito dell’indagine, il 30 gennaio scorso, erano state emesse trentaquattro ordinanze di custodia nei confronti di altrettanti presunti trafficanti di uomini: l’accusa era quella di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina con l’aggravante della transnazionalità. Egiziani, afghani, albanesi, sudanesi, tunisini e italiani facevano parte di una vera e propria banda criminale che organizzava il trasporto di migranti in quelli che erano veri e propri “viaggi del dolore” per i quali ogni straniero pagava dai 500 ai 1.000 euro pur di raggiungere la propria meta e superare la frontiera con la Francia.

All’afghano arrestato ieri, già denunciato anche dagli agenti del commissariato di Ventimiglia per occupazione abusiva di edifici, il gip aveva imposto la misura del divieto di dimora: misura che, evidentemente, non rispettava. In considerazione del fatto della gravità dei reati contestati, il pm Lorenzo Fornace ha richiesto al gip una misura più restrittiva e il giudice ha optato per la custodia cautelare in carcere.