Ventimiglia, Marmo (Caritas) “Ai migranti servono canali legali per raggiungere l’Europa”

Ogni giorno circa 200 migranti bussano alle porte della Caritas per un pasto caldo e vestiti puliti
Ventimiglia. “Continua il passaggio presso di noi di circa 200 persone al giorno. Per quanto possibile cerchiamo di fornire loro il pranzo, l’abbigliamento e, in alcuni casi, di seguire le situazioni più complesse”. A dichiararlo, a margine dell’incontro con padre Alejando Solalinde sul tema delle “frontiere” è il responsabile della Caritas Intemelia Maurizio Marmo.
A recarsi in via San Secondo in cerca di un piatto caldo e di indumenti puliti sono prevalentemente uomini, anche se non mancano ragazzi minorenni che viaggiano da soli. Solo sporadicamente, invece, raggiungono il centro della Caritas intere famiglie, che ora sono ospitate presso il campo della Croce Rossa, in un’ala del Parco Roja di Bevera.
Come i migranti che raggiungono il Messico cercando un varco per gli Stati Uniti, a Ventimiglia sono presenti centinaia di persone bloccate da una frontiera. A differenza del paese del centro America, però, l’Europa non ha leggi, come ha dichiarato padre Solalinde, “che tutelino i migranti”. Lo spiega anche Marmo: “Il regolamento di Dublino implica che i migranti debbano fare domanda d’asilo nel primo paese in cui arrivano e questo comporta che qui a Ventimiglia viviamo tutte queste contraddizioni di persone che vorrebbero proseguire il loro viaggio per richiedere asilo in altri paesi europei ma trovano uno sbarramento da parte della Francia. Questo comporta che i migranti si fermino qui più giorni, rischino molto per attraversare il confine o debbano pagare per proseguire il loro viaggio”.
L’unica soluzione, di cui tra l’altro si parla da mesi, è quella di una modifica al regolamento di Dublino: “Dovrebbero essere creati canali legati per arrivare in Europa, attraverso canali umanitari, consentendo alle persone di raggiungere i paesi dove hanno familiari, o maggior conoscenza della lingua o amici che possono aiutarli maggiormente”, ha concluso il responsabile della Caritas Intemelia, “Il regolamento di Dublino, se modificato in questo senso, potrebbe eliminare i rischi che ora i migranti corrono e permettere loro una vita più dignitosa”.