Ventimiglia, emergenza tunisini: il sindaco chiede nuove telecamere. Consigliere Malivindi: “Rimpatriare i magrebini”

31 ottobre 2017 | 15:01
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Ventimiglia, emergenza tunisini: il sindaco chiede nuove telecamere. Consigliere Malivindi: “Rimpatriare i magrebini”

Il vertice in comune: deciso lo sgombero del greto del Roja

Ventimiglia. Nell’ultimo periodo ai migranti sudafricani si sono aggiunti quelli provenienti dal Maghreb e la convivenza tra stranieri e residenti, già difficile dopo tre anni di continua emergenza, sta diventando impossibile. Questo il motivo per cui questa mattina è stata convocata dal sindaco Enrico Ioculano una riunione dei capigruppo sulla sicurezza urbana, anche per dar seguito alla discussione avvenuta in consiglio comunale sulla mozione presentata dal consigliere Silvia Malivindi (M5S), che ha richiesto un coinvolgimento della minoranza sul tema.

“Si è preso atto che nelle ultime settimane si è modificata la compagine del flusso, che ad oggi sta dando luogo per la prima volta ad episodi di microcriminalità”, ha dichiarato il sindaco che ha poi sottolineato i continui appelli rivolti agli organi competenti e ha rimarcato che la presenza delle forze dell’ordine, così come confermatogli negli incontri con il ministro dell’Interno Minniti, è uno dei più alti in Italia.

“Ho dato agli uffici l’incarico di predisporre le ordinanze volte a sanzionare tutti i comportamenti lesivi alla tranquillità dei cittadini, come previsto dal decreto Minniti”, ha ricordato Ioculano, riferendosi anche all’ultima ordinanza emessa: quella relativa al divieto di vendere alcolici dopo le 19,30 e di consumare bevande alcoliche in aree pubbliche. “Tuttavia è bene ricordare che i regolamenti comunali vigenti già normano e sono volti a reprimere tali comportamenti negativi”, ha aggiunto il sindaco che ha poi rimarcato “le istanze dell’amministrazione rivolte già da inizio estate al ministro della Difesa Pinotti per ottenere la disponibilità di presenze di militari sulla scia dell’operazione “strade sicure” che poi non si è realizzata seppur avvallata dal ministro, per ragioni che esulano la volontà comunale”.

L’impegno della giunta Ioculano, ora è quello “per partecipare al bando del decreto Minniti sulla sicurezza, per ottenere un sistema di videosorveglianza capillare per tutta la città”.

Anche il consigliere di opposizione Silvia Malivindi, presente alla riunione insieme al sindaco, al presidente del consiglio Domenico De Leo e al consigliere di opposizione Roberto Nazzari, ha espresso le proprie considerazioni: “Innanzitutto ritengo che l’impegno di tutti noi vada concentrato nel chiedere fermamente il rimpatrio dei nuovi arrivi provenienti dalla Tunisia e dai Paesi del Maghreb”, ha dichiarato la grillina, “Queste persone non risultano essere rifugiati politici né migranti cosiddetti economici, forse sono i beneficiari dell’indulto tunisino. Non mi sembra giusto ospitarli nel centro al Parco Roja, quello dovrebbe essere un centro per “transitanti” provenienti da Paesi afflitti da guerre o carestie, ma la Tunisia non mi risulta essere un Paese a rischio, al contrario la situazione economica e climatica tunisina non è molto lontana da quella italiana. Non vedo perché la città di Ventimiglia, già provata da anni di accoglienza di flussi migratori internazionali, si debba accollare gli effetti dello svuotacarceri di un altro Paese, come se non avesse già abbastanza problemi”.

“Non dimentichiamo inoltre che a differenza dei migranti provenienti dai Paesi dall’Africa Sub Sahariana coi quali l’Italia non ha accordi rimpatrio, con la Tunisia esiste un accordo: ebbene, utilizziamolo”, ha aggiunto la Malivindi, “Rimpatriare ha dei costi, è vero, ma anche mantenere queste persone nei centri di accoglienza ha un costo, per non parlare delle conseguenze sull’economia e sulla sicurezza della città e del Paese. Sono consapevole del fatto che il sindaco non può certo rimpatriarli di persona, ma i suoi sforzi, come quelli di tutti, vanno convogliati in questo senso”.

Più polemico nei confronti della scelta dell’amministrazione di puntare sulle telecamere per garantire maggiore sicurezza è l’ex assessore Pio Guido Felici, che sulla propria pagina Facebook ha scritto: “Leggo con stupore che l’intervento dell’amministrazione a tutela della sicurezza dei cittadini si realizzerà con l’installazione di telecamere; io credo sempre più che il sindaco sia davvero mal consigliato e che, come capita da qualche tempo, abbia riflettuto davvero poco sulla vicenda. I cittadini hanno bisogno di sentirsi sicuri quando passeggiano per le strade e le uniche soluzioni risiedono nei controlli massicci sui treni in direzione Ventimiglia e, soprattutto, in un contingentamento davvero importante di forze dell’ordine. Abbiamo bisogno di sapere che ad ogni angolo di strada c’è una pattuglia che sta presidiando perché l’obbiettivo è PREVENIRE i fatti criminosi e non ricercare i colpevoli. Aggiungo che l’individuazione dei soggetti a mezzo telecamere diventa pressoché impossibile quando si tratta di persone sconosciute alle forze dell’ordine e soprattutto perché i fatti avvengono in orario notturno. Spero sinceramente che il sindaco (o chi decide per lui) faccia le dovute riflessioni”.

Sia maggioranza che opposizione, invece, sono d’accordo sul dover agire sulla situazione che insiste sul greto del fiume Roja, al fine di sgomberare l’area e riportarla alle condizioni originarie di sicurezza e decoro urbano.