Vallecrosia, 12enne aggredita da migrante: “Mi ha seguito e poi mi ha strappato il telefono dalle mani”






Martina era con l’amica Aurora: l’uomo l’ha aggredita alle spalle
Vallecrosia. “Avevo appena chiuso una chiamata, quando un uomo mi ha aggredita, mi ha strappato il telefono dalle mani. Il cellulare gli è caduto e si è rotto, quando mi sono voltata ho visto quel ragazzo scappare”. A raccontare l’episodio è Martina, 12 anni, una ragazzina minuta che nel primo pomeriggio di domenica, intorno alle 14,30, è stata vittima di una rapina mentre con Aurora, sua coetanea, si trovava nei giardinetti di via San Vincenzo, una traversa parallela all’Aurelia, in pieno centro.
Ad aggredirla è stato uno straniero ragazzo di colore, probabilmente un migrante ospite a Vallecrosia o nelle città limitrofe. Lo ha visto anche l’amica, che racconta: “Quando sono uscita di casa per andare incontro a Martina ho visto quel ragazzo dall’altra parte della strada: ho attraversato per andare ai giardinetti dove incontro le mie amiche prima di raggiungere il don Bosco, lui mi è venuto dietro”. Sia Aurora che Martina, però, all’inizio pensano ad una coincidenza: quel ragazzo, magari, doveva percorrere proprio quel tratto di strada. Invece così non era. L’intenzione era chiara: rapinare le due ragazzine, che molto spesso hanno con loro smartphone costosi. Come Martina: “Le ho comprato quell’I phone 6 come regalo per la cresima, tre mesi fa”, racconta la madre della 12enne, Giusy, “Ci teneva più che ad ogni altra cosa. A me del telefono importa poco: l’importante è che mi figlia non sia stata ferita, né toccata da quell’uomo. Ma non è possibile che noi genitori dobbiamo avere paura di lasciare che i nostri figli escano in pieno giorno. D’ora in avanti mia figlia, così come le sue amiche, passeranno dalla via centrale per andare all’oratorio. Non dobbiamo aver paura ad uscire di casa e a lasciarli uscire: questo non lo accetto”.
Insieme a mamma Giusy, Martina (che oggi non è andata a scuola, un po’ per lo spavento preso e un po’ per poter andare a denunciare l’episodio) e Aurora questa mattina si sono recate alla caserma dei carabinieri di Vallecrosia per sporgere formare denuncia contro ignoti. Ai militari, che già nel pomeriggio di ieri erano intervenuti e avevano cercato, invano, lo straniero colpevole, le due ragazzine hanno fornito l’identikit dell’aggressore, che hanno visto da dietro, mentre scappava: abbastanza alto, un po’ robusto, l’uomo indossava una maglietta bianca e blu, i pantaloni neri, le ciabatte e le calze nere.
“Tutto è successo in un attimo: non hanno fatto in tempo a reagire”, dice ancora la madre di Martina, “E forse è andata bene così: non oso immaginare cosa sarebbe accaduto altrimenti”.
Ora i carabinieri si avalleranno delle telecamere presenti in città per ricostruire l’accaduto e cercare di identificare il colpevole.
L’episodio ha suscitato sdegno sia a Vallecrosia che nella vicina Ventimiglia: riportata sul gruppo Facebook Ventimiglia Libera, la notizia ha fatto sì che Marco Delsignore, amministratore della pagina, abbia deciso di organizzare una manifestazione di protesta contro gli episodi di violenza commessi dai migranti che colpiscono sia Ventimiglia che, come in questo caso, Vallecrosia.