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Tragedia nei boschi di Bardineto: il dianese Roberto Viale stroncato da una grave emorragia interna

24 ottobre 2017 | 19:34
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Tragedia nei boschi di Bardineto: il dianese Roberto Viale stroncato da una grave emorragia interna

Il cacciatore indagato di omicidio colposo dalla magistratura

Diano Marina. E’ stata eseguita nel pomeriggio  l’autopsia su Roberto Viale, il cinquantottenne di Diano Marina che ha perso la vita domenica pomeriggio nei boschi di Bardineto, in località Principi, dopo essere stato colpito da un colpo di fucile esplosa dal cacciatore, Luigi Maule, di 25 anni. L’esame autoptico, effettuato dal medico legale Marco Canepa, ha stabilito che la vittima è stata uccisa da una vastissima emorragia interna (il proiettile, di grosso calibro, ha lesionato gravemente un polmone e il fegato).

Secondo quanto accertato dal medico legale, Roberto Viale è stato colpito alla schiena, mentre era in piedi. Elementi che potranno essere utili agli inquirenti (l’inchiesta per omicidio colposo è coordinata dal sostituto procuratore Vincenzo Carusi) per ricostruire la dinamica del tragico incidente.

Secondo la prima ricostruzione della dinamica dell’incidente effettuata dai carabinieri, sembra che Maule abbia sparato verso un cinghiale che si trovava ad una ventina di metri da lui. Purtroppo il colpo ha mancato l’animale ed ha invece raggiunto il signor Viale che si trovava una settantina di metri più in basso. Ogni tentativo di soccorso per il cinquantottenne, che era nel bosco insieme alla compagna per raccogliere fogliame e castagne, era stato inutile. Lo stesso Maule era intervenuto subito per cercare di aiutare Roberto Viale, ma per lui non c’era stato nulla da fare. roberto viale

I primi rilievi effettuati avrebbero confermato che, dalla posizione in cui Luigi Maule ha sparato, a causa della conformazione in discesa del terreno e la fitta vegetazione, non fosse visibile quello che si trovava al di sotto della zona in cui si sarebbe trovato il cinghiale. Quando il cacciatore ha esploso il colpo, quindi, non si sarebbe reso conto del fatto che ad una settantina di metri da lui ci fosse una persona.

Ovviamente gli inquirenti sono al lavoro per verificare che questa ricostruzione sia corretta e, nei prossimi giorni, saranno effettuati ulteriori accertamenti per stabilire l’esatto stato dei luoghi e la dinamica dell’incidente di caccia (il pm Carusi portrebbe anche ascoltare ancora la testimonianza di Luigi Maule). Anche il difensore del cacciatore, l’avvocato Emi Roseo, ha effettuato un sopralluogo nei boschi dove è avvenuta la tragedia per ricostruire in dettaglio la dinamica dell’accaduto.

Il venticinquenne, descritto da tutti come un ragazzo estremamente serio e responsabile, continua ad essere disperato per aver causato la morte di Roberto Viale (“Io sono qui vivo e lui non c’è più” continua a ripetere) ed è intenzionato a scrivere una lettera ai famigliari dell’uomo.