Seborga, dopo cinquant’anni i Templari riprendono le missioni dei francescani contro il male

30 ottobre 2017 | 21:10
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Seborga, dopo cinquant’anni i Templari riprendono le missioni dei francescani contro il male
Seborga, dopo cinquant’anni i Templari riprendono le missioni dei francescani contro il male
Seborga, dopo cinquant’anni i Templari riprendono le missioni dei francescani contro il male
Seborga, dopo cinquant’anni i Templari riprendono le missioni dei francescani contro il male

“Le missioni dei francescani durarono sino al 1966, anno in cui si interruppero misteriosamente”

Seborga. I Templari sono tornati a Seborga per riprendere le missioni dei francescani contro il male. Una delegazione del Veospss “Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis”, infatti, si è recata sabato scorso nell’autoproclamato principato per riprendere le missioni interrotte cinquant’anni fa. La delegazione, guidata dal Gran Priore Fra Riccardo Bonsi e da numerosi dignitari, ha partecipato alla Santa Messa officiata nella Chiesa di San Bernardo dal Parroco di Seborga, don Apollinaire, e si è poi recata, sempre sotto la guida del parroco, in processione alla cappella templare, nel centro del paese, fatta erigere dal Gran Priore dell’Ordine e Principe di Seborga, Fra Giorgio Carbone e i lavori terminarono nel 2009. “Sin dal 1766 – spiega Riccardo Bonsia Seborga si vociferava del male, denominato sottovoce dagli abitanti del luogo la bestia. A partire da quell’anno, il maestro generale dell’Ordine templare e Parroco di Seborga, Carlo Nicolai di Peille, cercò di cacciarlo attraverso le cosiddette missioni, compiute, quasi sempre, da otto Francescani e consistenti in tre giorni e tre notti di processioni, preghiere e digiuni”. E poi, “Le missioni dei francescani durarono sino al 1966, anno in cui si interruppero misteriosamente. Con il ripristino delle missioni, l’Ordine templare ha ripreso un’antica tradizione per proteggere Seborga e combattere il male, tenendo così fede al giuramento di proteggere la sacralità dell’antico principato”.