Sanremo: “I Ruggenti anni ’30”, a Santa Tecla la mostra che apre i festeggiamenti per il patrono San Romolo
La mostra ricade nel 90esimo anniversario della legge del Regno che concesse a Sanremo di regolamentare il gioco d’azzardo
Sanremo. La mostra che la Famija Sanremasca presenta nel Forte di Santa Tecla, “Sanremo: i Ruggenti anni ’30”, vuole aprire una finestra su un periodo di storia sanremasca poco studiato. Per molti anni e almeno sino a due decenni fa, scrivere del periodo di tempo compreso tra il 1922 ed il 1939, quello cioè dell’affermarsi e del consolidarsi del regime fascista e del generale consenso da questo ottenuto nel 1936, era per uno studioso un atto di audacia.
La rassegna pur nei suoi limiti, presenta scorci di vita ed opere di quattro personaggi che per la posizione occupata emergono nel panorama cittadino del tempo. Si tratta dei podestà Pietro Agosti e Giovanni Guidi ed oltre a loro ci sono anche, degni di nota, Luigi de Santis e Angelo Belloni i due amministratori delegati della “Società Anonima Casinò Municipale di Sanremo”.
La mostra ricade nel 90esimo anniversario della legge del Regno che concesse a Sanremo di regolamentare il gioco d’azzardo e sarà aperta al pubblico fino al 29 ottobre. Tanti i cimeli e i ricordi da vedere di una Sanremo frizzante e glamour, negli anni in cui l’Italia era sotto la dittatura fascista.
Questa mostra è l’antipasto dei festeggiamenti per il santo patrono San Romolo che avranno il loro momento solenne domattina alle 10.30 nella concattedrale di San Siro con la funzione religiosa e poi alle 16, sempre di venerdì 13 ottobre, al teatro del Casinò con la consegna dei premi San Romolo ai cittadini benemeriti.
All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il sindaco Alberto Biancheri, la vice sindaca Costanza Pireri, i consiglieri comunali Giovanna Negro e Federico Carion, Leone Pippione e Mino Casabianca per la Famija Sanremasca.