Ong tunisina denuncia rimpatri forzati ma in provincia di Imperia sono loro i protagonisti in negativo delle cronache
Il Ftdes denuncia inoltre le condizioni di accoglienza dei migranti irregolari tunisini come non degne e non in regola con il rispetto dei diritti umani
Ventimiglia. E’ l’Ong Forum tunisino per i diritti economico e sociali (Ftdes) a denunciare in un comunicato “le operazioni di rimpatrio forzato collettivo non giustificate, contrarie ai diritti umani” e ricordato che “il diritto di circolazione è garantito dalle Convenzioni internazionali nei confronti di tutti”.
Secondo il Forum tunisino le operazioni di rimpatrio sono sono contrarie all’art. 33 della Convenzione di Ginevra relativa allo status di rifugiati del 1951 e del suo protocollo addizionale del 1967 che precisa una serie di misure da adottare prima di poter procedere ai rimpatri. In sostanza l’Italia non rispetterebbe le convenzioni internazionali.
Il Ftdes denuncia inoltre le condizioni di accoglienza dei migranti irregolari tunisini come non degne e non in regola con il rispetto dei diritti umani.
“L’Ue – scrive il Ftdes -, invece di reagire in modo umano ai flussi migratori, incoraggiando le operazioni di salvataggio in mare e garantendo la sicurezza di queste persone, preferisce chiudere le proprie frontiere tramite le procedure di espulsione dei migranti irregolari”.
Negli ultimi tempi però, soprattutto a Ventimiglia, i tunisini sono stati protagonisti, in negativo, di diversi episodi di cronaca, come l’arresto ieri di un tunisino che trasportava 3,2 kg di hashish ed aveva un passaporto falso, l’ordinanza sugli alcolici emanata dal sindaco di Ventimiglia Ioculano per via di una cospicua presenza di tunisini ‘poco raccomandabili’, il rimpatrio lo scorso 12 ottobre di 30 tunisini o il 7 ottobre l’arresto di un passeur sempre tunisino e di dieci passeur arrestati in Francia o quelli che a Sanremo si sono resi responsabili di aggressioni e rapine come ad esempio il tunisino che ha mandato un poliziotto all’ospedale.