Olio venduto al supermercato come extravergine, assolto l’oleario Carlo Isnardi

Una vicenda che nasce da una opposizione ad un decreto penale
Imperia. Olio venduto come extravergine ma contenente una modesta quantità di oli raffinati. A finire sotto processo è stato Carlo Isnardi, 41 anni, in qualità di rappresentante legale della «Pietro Isnardi srl» di Imperia, una delle aziende olearie più rinomate del capoluogo. Il giudice Sonia Anerdi del tribunale di Imperia lo ha assolto. L’accusa è quella di frode in commercio per “aver consegnato agli acquirenti”una partita di bottiglie di olio diverso, per qualità, rispetto a quello dichiarato”.
Il pm ha ritenuto che “non si é trattato di un evento nè doloso nè dannoso”. “Non c’è dolo – ha spiegato la difesa sostenuta da Erminio Annoni – ed è corretta l’esposizione del pubblico ministero. Si è trattato di un incidente, ma non è stata messa a rischio l’incolumità pubblica”. Una storia che nasce da un’opposizione a un decreto penale di condanna per il medesimo reato per la volontà da parte dell’azienda di difendere il proprio nome. Secondo la difesa l’olio era stato acquistato regolarmente da produttori dell’Unione Europea, era tracciato ed è stato imbottigliato dalla Isnardi in assoluta buona fede. L’irregolarità, si legge nel capo di imputazione, sarebbe dovuta a “un contenuto di stigmastadieni (0,37 nell’analisi di prima istanza e 0,45 mg/kg nella successiva revisione) superiore al limite massimo di 0,05 mg/kg previsto dalla normativa vigente per la categoria di olio dichiarata” .
La presunta irregolarità dell’olio rispetto ai parametri indicati nell’etichetta apposta dall’azienda sulle bottiglie era stata rilevata da un’analisi chimica. Ma, sempre secondo la difesa, le caratteristiche organolettiche erano risultate “ottime”. In aula davanti al giudice Anerdi avevano deposto anche gli ispettori del ministero delle Politiche agricole e forestali.