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Marinaio grave dopo un infortunio, sotto processo il ministero dei trasporti e guardia costiera

9 ottobre 2017 | 10:52
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Marinaio grave dopo un infortunio, sotto processo il ministero dei trasporti e guardia costiera

Drammatico il racconto in aula della ventisettenne in servizio a Imperia

Imperia. L’infortunio sul lavoro risale al 27 maggio 2013 ed era accaduto ai Cantieri degli Aregai a Santo Stefano. Da una motovedetta della Capitaneria in manutenzione era caduta, da una altezza di quasi tre metri, il sottocapo D. S. in servizio alla guardia costiera di Imperia. La ragazza che oggi ha 27 anni cammina con le stampelle dopo diversi interventi chirurgici. Sotto processo sono finiti il suo capo il maresciallo Marcello Zonza, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Piergiulio Pivas, responsabile dei Cantieri di Marina degli Aregai.

Drammatico il racconto in aula della ragazza: “Mi trovavo sul lato destro dell’imbarcazione quando improvvisamente sono caduta e da quel momento in poi non ricordo più nulla. Stavo eseguendo dei lavori che mi erano stati assegnati dal mio superiore Marcello Zona sulla motovedetta. Si trattava di lavori di manutenzione sulla barca che era in secca. Dovevamo fare dei lavori di carenaggio, sistemazione motori e dell’elica. Nessuno aveva mai detto che c’erano dei rischi. Nella caduta avevo riportato un trauma cranico un trauma dorsale e lesioni agli arti inferiori. Tre giorni dopo sono stata operata in neurologia a poi trasferita all’unità spinale. Sono rimasta a Pietra Ligure fino al 15 gennaio e poi ricoverata a Milano Niguarda per altri sei mesi con continue visite. Oggi sono qui, senza stampelle non riesco a camminare”. D. S. aveva iniziato la sua carriera militare il 25 gennaio 2008 con un corso militare a Taranto, poi era stata a Livorno, aveva vinto un concorso interno per poi essere trasferita alla Maddalena e quindi a Imperia nel 2010.

La mattina dell’incidente, per accelerare i soccorsi, la ragazza era stata trasportata in elicottero al Santa Corona di Pietra Ligure.

Stamane, davanti al giudice Alessia Ceccardi sono stati ascoltati sei testimoni, tra questi anche un brigadiere dei carabinieri che aveva effettuato il primo intervento dopo l’infortunio.