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Imperia, sentenza del Consiglio di Stato, Fossati risponde a Capacci

8 ottobre 2017 | 09:54
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Imperia, sentenza del Consiglio di Stato, Fossati risponde a Capacci

“Da ultimo, una piccola precisazione, nel 1989, data dell’appalto, avevo 24 anni, avevo appena finito l’università e, lo ammetto, non mi interessavo per nulla di politica e di amministrazione”

“Egregio Sig.Sindaco,

ho letto – scrive il consigliere di Imperia Riparte Giuseppe Fossati – le sue reazioni al mio commento sulla sentenza del Consiglio di Stato; reazioni dense di errori ed inesattezze, oltre a virgolettati fantasiosi.

Lo so, lo capisco, è difficile trovare argomenti sensati per replicare a chi ti dimostra che, non avendo capito o non avendo letto, hai detto delle sciocchezze.

Tuttavia, posso chiederle un favore personale?

La finisca con questa storia che la colpa di tutto è sempre di chi c’era prima.

Magari qualche volta sarà anche vero, ma ripeterlo a pappagallo ad ogni piè sospinto è diventato stucchevole e, mi consenta, lo dico con amicizia, anche un po’ ridicolo, visto che lei amministra la città da oltre quattro anni.

In questa vicenda, poi, mi scusi, capisco che le bruci, ma la vicenda oggetto di giudizio è tutta farina del suo sacco: sono solo sue (e del suo Vice) le ordinanze che il Tar, prima, ed il Consiglio di Stato, poi, ha dichiaro illegittime e per le quali il Comune è stato condannato a pagare i danni.

Ora il Consiglio di Stato ha disposto una perizia per quantificare il risarcimento dovuto e, leggendo il quesito, temo che il Comune pagherà un conto molto salato.

Non ne sono felice, non me ne compiaccio, non mi fa nemmeno piacere che il Consiglio di Stato abbia detto che l’attuale gestore potrebbe cessare la gestione anche subito, con problematiche facilmente immaginabili. Tuttavia, è la realtà e dirla non è ‘fare allarmismo’, come dice lei, ma è ‘informare i cittadini’. Si chiama trasparenza e onestà intellettuale nell’azione amministrativa.

Si ricorda? Quella che lei propugnava in campagna elettorale.

Da ultimo, una piccola precisazione, nel 1989, data dell’appalto, avevo 24 anni, avevo appena finito l’università e, lo ammetto, non mi interessavo per nulla di politica e di amministrazione. Sinceramente, non saprei nemmeno dire chi fosse sindaco e quale fosse la ‘maggioranza che decise la costruzione e gestione del depuratore cittadino’ di cui, secondo lei, avrei fatto parte.

Certo, a leggere certe assurdità, una domanda mi sorge spontanea: ma questi comunicati li scrive da solo o qualcuno li confeziona per lei, per farle fare una pessima figura?

Nella seconda della ipotesi, ascolti un consiglio, lo cacci a pedate. Nella prima, purtroppo, non ho consigli da darle, a parte tacere, che è sempre una buona regola, quando non si hanno argomenti validi”.