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Imperia, lezione di legalità del magistrato Caselli agli studenti

9 ottobre 2017 | 12:55
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Imperia, lezione di legalità del magistrato Caselli agli studenti

“Ragazzi rispettate le regole… La legalità ci conviene…ragionate con la vostra testa e non lasciatevi dirottare da chi grida di più…”

Imperia. E’ tornato a Imperia Gian Carlo Caselli, ex procuratore capo della Repubblica di Torino ed ex procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. In pensione da circa tre anni resta per tutti il magistrato-simbolo della lotta al terrorismo e alla mafia. Caselli ha incontrato gli alunni gli alunni delle classi seconda e terza media della Sauro di Castelvecchio e della Boine, e dell’istituro Ruffini e  Istituto Tecnico Turistico “Thomas Hanbury” all’auditorium della Camera di Commercio dove Caselli ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera durata mezzo secolo, la fase cruciale a metà degli anni Settanta e gli anni Ottanta. Quando a Torino venivano celebrati i processi contro le Brigate rosse e Prima linea. «Ho passato dieci anni come giudice istruttore a Torino, sul versante del crimine organizzato di stampo terroristico. Nella nostra città si moltiplicavano i gambizzati e i morti ammazzati.

È un periodo che ricordo con orgoglio, perché tutti quanti insieme abbiamo contribuito ad arrestare un imbarbarimento progressivo del Paese». Dopo, ci fu la parentesi del Csm. E dopo ancora, all’inizio degli anni Novanta, Caselli decide di andare in Sicilia. «Arrivarono le stragi del ‘92 e la decisione sofferta e tormentata ma convinta di andare a Palermo, dove ho lavorato per quasi sette anni» ha ricordato. «E il sentimento oggi – ha voluto precisare – è ancora di orgoglio, per avere contribuito con tanti altri a porre in essere una vera e propria resistenza che ha consentito allo Stato di non soccombere alla mafia stragista». Poi torna a Torino come procuratore generale e poi della Repubblica comincia ad occuparsi della ‘ndrangheta insediata nella provincia di Torico. In quel periodo, Caselli, riuscì ad ottenere arresti importanti, con il processo Minatauro  dove si contano circa 150 condannati. Attualmente in pensione è impegnato in un’osservatorio sull’agricoltura in collaborazione con Coldiretti in cui studia il fenomeno delle agromafie. Nel pomeriggi Caselli, ospite dell’Istituto Vieusseux di Imperia tratterà il tema dei beni confiscati alla mafia, e parlerà agli studenti presso L’Uliveto sperimentale di Poggi, l’iniziativa è stata promossa dalla professoressa Orengo, referente provinciale di Libera nazionale, partner nel Progetto ‘Uliveto della pace”.