Imperia, Aarek, Subway e Bangi un sguardo sulla città a colpi di freestyle
Le nuove promesse del rap italiano sono imperiesi
Imperia. «L’hip hop è ciò che vivi, il rap è ciò che fai», queste le parole del rapper newyorchese Krs One, per spiegare la realtà di questo fenomeno musicale e sociale. Ci credono fermamente in questa affermazione anche alcuni dei giovanissimi esponenti imperiesi di questo movimento culturale americano, che sta cercando di piantare radici anche a Imperia, come Elia Reibaldi in arte Aerek, Mattia ProglioDe Maria detto Subway e Francesco Bangi Mercuri. Il rap è uno dei quattro elementi dell’hip hop, quello che appartiene alla voce, nato nel 1973 nel Bronx di New York nella comunità latina e afroamericana, in un incontro di generi musicali già presenti come il rock, il blues, il soul, il funk ed etnie differenti.
Altri elementi dell’hip hop sono la danza (con la breakdancing), l’arte visiva che si manifesta attraverso il Writing e il DJ-ing; ci sarebbe anche un quinto elemento, che di solito è indicato nel beatboxing, ossia la capacità di riprodurre con la voce i suoni di una batteria. Questo in breve per spiegare la passione di questi giovani rapper, studenti del Liceo Artistico e dell’ Istituto Marconi, che attraverso la loro voce e le potenti e violente rime dei freestyle che compongono, cercano di esprimere opinioni e il loro punto di vista sul mondo e sulla città in cui vivono.
I pezzi già all’attivo sono molti e si posso ascoltare sui loro canali youtube; in particolare un lavoro del rappar Aerek (che è anche un campione di scacchi) è dedicato proprio a Imperia Porto Maurizio e descrive in un modo originale le luci e le atmosfere di questa zona della città, ecco alcuni versi del testo “Porto Maurizio il quartiere più potente, più underground, più old school di tutto il ponente ligure…e questa è Imperia la città del male o forse era del mare ma va beh poco male, perché pare che anche il male rispecchi la verità…”. Attraverso il loro rap si capisce quanto la musica sia un elemento importante della loro esistenza, usato spesso come mezzo per lanciare messaggi importanti su problemi sociali e quotidiani che se non denunciati potrebbero cadere nel baratro delle nostre coscienze.