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Il mito del branco e la regola del più forte, cosa cambia nell’addestramento di oggi

16 ottobre 2017 | 08:30
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Il mito del branco e la regola del più forte, cosa cambia nell’addestramento di oggi

Oggi si stanno diffondendo sempre più metodi di addestramento basati sul rinforzo positivo e la comunicazione e il cane viene vissuto come individuo capace di collaborare e apprendere

Le idee che ancora molte persone hanno su come i cani si relazionano socialmente arrivano nella maggior parte dei casi dal “mito del branco”, secondo il quale il branco è una rigida organizzazione sociale, in cima alla quale c’è l’animale alfa, ossia il lupo maschio dominante, il più forte.

All’interno del branco esisterebbero due gerarchie parallele, una femminile e una maschile.

La femmina alfa domina sulle femmine e il maschio alfa sui maschi. Il lupo alfa è quello che mangia per primo, che impedisce ai subordinati di accoppiarsi, che prende le decisioni per il branco, che si impone con la forza, assumendo la postura da dominante e vincendo tutti gli scontri.

In una gerarchia militare, il lupo alfa sarebbe di sicuro un generale. Sempre secondo il mito del branco, la madre insegna la disciplina ai cuccioli afferrandoli per il collo e scuotendoli. La legge del branco sarebbe quindi la legge del più forte, l’ordine imposto con una rigida disciplina.

Questo mito ha prodotto una serie di credenze nella convivenza tra uomo e cane:

– il proprietario deve dimostrare al cane di essere il più forte
– il proprietario deve farsi rispettare
– il cane deve dimostrare sottomissione a tutte le persone di famiglia
– il cucciolo deve imparare la disciplina
– se il proprietario non si impone, il cane cercherà di diventare il capo branco
– se il cane è aggressivo, è convinto di essere il dominante
– se il cane non obbedisce, è convinto di essere il dominante
– se il cane dorme sul divano, è convinto di essere il dominante
– se il cane passa per primo dalle porte, è convinto di essere il dominante
– se il cane mangia per primo, si convince di essere il dominante

Nel mondo dell’addestramento per molti anni è valsa la regola del più forte: tu sei il capo branco, tu comandi, il cane ti deve obbedire. Questo perché l’addestramento si basava, e in parte si basa ancora oggi, sulla coercizione: l’animale viene costretto a fare qualcosa con la forza e l’intimidazione. Oggi si stanno diffondendo sempre più metodi di addestramento basati sul rinforzo positivo e la comunicazione e il cane viene vissuto come individuo capace di collaborare e apprendere.

Ma fortunatamente, i cani sono più interessati a evitare i conflitti e vivere in gruppo pacificamente, piuttosto che conquistare il mondo.

Educatore cinofilo Luca Suman

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